UNA FAMIGLIA DI SPACCIATORI NELL’ULTIMA PUNTATA DEL “BOSS DELLE CERIMONIE”

UNA FAMIGLIA DI SPACCIATORI NELL’ULTIMA PUNTATA DEL “BOSS DELLE CERIMONIE”

L’occasione è la prima comunione di Antonietta detta ‘a Cinesa figlia di Mario Salvati, uomo con diversi precedenti alle spalle tutti legati alla detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio

boss-delle-cerimonieIl fortunato programma di Real Time ci ha abituato a cerimonie sfarzose e molto costose. Ma la famiglia protagonista dell’ultima puntata non era soltanto eccessiva e folkloristica.
Come riporta Fanpage, nel Boss delle Cerimonie dello scorso 21 ottobre va in onda la comunione di Antonietta detta ‘a Cinesa. Solito rito: serenata prima della festa con annesso corteo in motocicletta, limousine personalizzata per l’occasione, cantanti neomelodici e abiti di un certo valore.
Non mancano orologi e t-shirt raffiguranti teschi, stelle nere e pistole, tutte griffate dallo stilista del momento, Philipp Plein, il cui costo medio per singolo capo si aggira intorno ai 400 euro.
Fino a qui nulla di diverso rispetto a quello che va in onda ormai da quattro anni. Ma la famiglia di Antonietta ‘a Cinesa abita al Parco Verde di Caivano, il quartiere noto per l’omicidio della piccola Fortuna Loffredo e della morte, le cui cause sono ancora da chiarire, del piccolo Antonio Giglio. Un quartiere considerato come la nuova Scampia in cui si vende di tutto, dalla cocaina al kobrett, ed è proprio alle attività di spaccio di droga che il nome della famiglia della piccola Cinesa sembra essere legato.
Il padre di Antonietta, grande protagonista della puntata in questione, è Mario Salvati, 40 anni, uomo con diversi precedenti alle spalle tutti legati alla detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, nel 2009 e nel 2012. Nel 2009, in particolare, fu colto in flagrante e immediatamente ammanettato. Con lui in quell’occasione c’era anche Giovanni Fucito, 39 anni, zio della piccola Antonietta presente in puntata quando arriva, insieme al rombante e minaccioso corteo di moto, per renderle omaggio e dire alle telecamere: “Per me che sono lo zio, Antonietta è peggio di una figlia”. Il suo nome risulta accreditato nei titoli di coda, ma non appare come di consueto nel titolo in basso al momento delle dichiarazioni.

Marta Proietti, il Giornale

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