X FACTOR 2016, ARISA: «LASCIATEMI PARLARE»

X FACTOR 2016, ARISA: «LASCIATEMI PARLARE»

Arisa ritorna dietro al bancone di X Factor dopo quattro anni: «Sentivo di non aver dato ancora tutto», dice. L’importante è che…

ArisaDi look, in queste Audizioni, ne ha cambiati parecchi. Capello biondo, bruno da ballerina di flamenco, occhiali semitrasparenti e cappelli bizzarri. Oggi, alla presentazione della nuova edizione di X Factor, Arisa ritorna alle origini. Acconciatura corta e corvina, un completo largo e comodo e un paio di babbucce nere e pelose. Il suo è un ritorno dopo due edizioni dietro al bancone dei giudici, fra qualche polemica di troppo e una pausa che le ha fatto bene. Arisa è più serena e basta guardarla nei suoi grandi occhi castani per accorgesene. Non ha intenzione di litigare con nessuno («a meno che non mi facciano parlare»), le piacerebbe vincere («ma solo per i ragazzi»), e, naturalmente, essere coccolata («ma si sa, come sono gli uomini»).

Ha detto che è tornata a X Factor perché «non aveva dato ancora tutto». Che cosa darà di più quest’anno?
«Prima di tutto la consapevolezza che è un gioco e che nella vita esistono tantissime possibilità oltre a questa. Quindi, non penserò che, quando mi tireranno fuori un concorrente, sarà la fine mia e sua. Mi prenderò meno sul serio e cercherò di diffondere nelle coscienze dei ragazzi che questa è una grande occasione, ma non è l’unica».

Come si sente rispetto a quattro anni fa? Cosa è cambiato in lei?
«Mi sento più serena e tranquilla. Poco nuvolosa».

È l’unica donna, l’hanno coccolata?
«A volte mi coccolano, a volte mi bastonano. Si sa come sono gli uomini».

Come si è trovata con i colleghi dietro al bancone?
«A turno mi trovo bene con tutti, è divertente. Anche se Fedez continua a non rispondere ai miei messaggi».

Qualche anno fa abbiamo visto che qualche tensione sul palco c’è stata. È vero che quest’anno ha dichiarato che si arrabbierà di meno?
«Non mi voglio arrabbiare, è così bello stare in pace. Mi potrei innervosire solo se non mi dessero la possibilità di parlare».

Nei due anni in cui è stata giudice non ha mai vinto.
«Mi piacerebbe vincere, non tanto per me quanto per i miei ragazzi, affinché possano avere fiducia nel loro giudice. Un giudice che li porti verso il traguardo tenendo davvero a loro».

Vanity Fair

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