Ragazzi italiani smodatamente ricchi, usi e costumi di una popolazione “in via di esibizione”
E’ stato seguito su Rai2 da 983 mila spettatori e il 10.47% di share ‘Giovani e ricchi’, il docu-reality che affronta il tema dei giovani italiani smodatamente ricchi raccontando usi e costumi di una popolazione “in via di esibizione”.
Prima della messa in onda il format aveva suscitato dubbi e polemiche.
Il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, annunciando la presentazione di un’interrogazione parlamentare alla Rai, era insorto dicendo: “Che c’entra un programma come ‘Giovani e ricchi’, il cosiddetto docu-reality dedicato ai figli di multimilionari che amano fare mostra del proprio lusso sui social, con la missione del servizio pubblico? E’ opportuno che la Rai chiarisca al piu’ presto chi e perche’ ha deciso di approvare un progetto del genere”.
“Il direttore di Rai2 Ilaria Dallatana – aveva aggiunto Anzaldi – la presidente del cda Monica Maggioni e i consiglieri di amministrazione chiariscano quanto prima quanto e’ costata questa produzione, quanto sono costate le trasferte negli esclusivi luoghi di villeggiatura dove e’ stata ripresa la bella vita di questi giovani ricchi, quante troupe e unita’ di personale sono state utilizzate, quali sono le motivazioni che hanno giustificato questo esborso e quanto dirigenti hanno dato il via libera al progetto. Di fronte a quelli che potrebbero apparire sperperi, la reazione del pubblico potrebbe trasformarsi in un pesante autogol per la rete e per l’azienda, che peraltro nelle ultime settimane e’ balzata agli onori delle cronache anche per gli oltre 90 mega dirigenti con super stipendio sopra i 200 mila euro”. “Siamo di fronte – aveva dichiarato ancora il deputato dem – all’ennesimo comportamento che rischia di sembrare tafazziano. Rai2 perde informazione e mette in scena una forma di lusso che non sembra propriamente il miglior insegnamento per i nostri giovani: quale progetto editoriale c’e’ dietro ad una deriva del genere?”.
Dallatana, ‘Giovani e ricchi’ e’ servizio pubblico – Ilaria Dallatana, direttore di Rai2, aveva spento le polemiche sul docureality ‘Giovani e ricchi’ di Alberto D’Onofrio la cui prima e unica puntata e’ stata programmata per la seconda serata di lunedi’ 12 settembre. Commentando le parole di Anzaldi, Dallatana aveva detto all’ANSA: “Non ci vedo niente di male, e’ un’indagine di una sola puntata di 50 minuti che osserva un fenomeno globale che interessa anche i giovani italiani. Lo sguardo e’ documentaristico, e l’approccio di Alberto D’Onofrio e’ quasi da entomologo: non si scade ne’ nell’esaltazione ne’ nel dileggio di questi ragazzi ricchi”.
Dallatana aveva descritto la trasmissione come “un racconto distaccato, fatto quasi con freddezza come nelle inchieste della tv britannica e secondo la cifra tipica del regista che ho voluto in questo progetto. Questo non e’ un prodotto d’acquisto di quelli pensati per creare una mitologia del lusso, ma uno spaccato degno di un servizio pubblico che descrive un fenomeno, quello dell’ostentazione di certi stili di vita tramite social che i ragazzi italiani seguono e che non ha confini: Rai2 vuole raccontare il mondo dei ragazzi a 360 gradi, e per questo prossimamente avremo documentari anche su altri temi come il bullismo”.