Tra le sciatterie, che ormai sta diventando una rubrica fissa nel mio diario, ve ne propongo altre due, naturalmente televisive. La prima: le facce annoiate o dormienti o schifate o infastidite, che si vedono alle spalle dei conduttori, in molti programmi. Se il pubblico è retribuito, bisognerebbe intervenire energicamente affinché questi spettatori non disgustino la platea davanti al video, già frequentemente disgustata. Se non ricevono un compenso, queste piccole folle, peraltro giustamente annoiate, potrebbero essere lasciate a casa. Però, sinceramente, avendo fatto per qualche lustro l’autore televisivo, so bene che l’impresa non è affatto facile. E sapete perché? La mia idea è che a tutto si resiste tranne che alle tentazioni, in questo caso la tentazione della noia.
Seconda sciatteria: ci sono i programmi, in primis “DiMartedì” condotto non malamente da “Giova” secondo Crozza, ovvero Giovanni Floris, in cui il pubblico ha l’evidente disposizione di applaudire, di continuo. L’effetto è comico: parla uno attaccando Renzi, poniamo, e piovono applausi festosi; subito dopo, parla un altro, che difende Renzi, e piovono applausi ugualmente gioiosi: unanimi e compatti. Ma si può?