MUSICA E PAROLE: IL MERCATO DI FIRENZE SI ACCENDE CON LA WEB RADIO

MUSICA E PAROLE: IL MERCATO DI FIRENZE SI ACCENDE CON LA WEB RADIO

web radioA due passi dalla Basilica di San Lorenzo, là dove Firenze si fa crocevia di bancarelle e turisti, sorge un luogo sospeso nel tempo. Il Mercato Centrale, eretto nel 1874 dall’architetto Giuseppe Mengoni, ha un fascino antico, pervaso di reminiscenze internazionali. Tra botteghe e sgabelli, profumi e carni, sotto un tetto che ha dello storico, si muovono, scomposte, orde di persone, il cui scopo ultimo non sta (necessariamente) nella soddisfazione del palato. Sebbene sia nato come luogo in cui ospitare le eccellenze della gastronomia italiana, il Mercato Centrale di Firenze è assurto presto a custode di eccellenze altre. Che nella musica, nell’arte, nella cultura tutta, hanno la propria ragione d’esistere.

Il Mercato, ornato dal design di autori quali Michelangelo Pistoletto e diretto da Domenico Montano, ha spalancato le proprie porte ad un vento che soffia innovazione. Note, ad ore comandate. L’ultima iniziativa, tesa a riqualificare uno spazio già sfruttato in modo brillante, ha il proprio cardine in unaweb radio, attiva da luglio e ascoltabile al sito mercatocentrale.it o sull’app Mercato Centrale. «Il Mercato Centrale vuole essere contenitore di eccellenze italiane. In quest’ottica», ha ribadito il direttore artistico Alessio Bertallot, «Ci siamo interrogati su quale fosse il modo opportuno di portare la musica all’interno, rispettando la sonorità del luogo». I rumori dei piatti, il sussurro di voci unite in un solo suono, il tintinnio dei bicchieri e lo sfrigolare di piastre roventi.

«La soluzione è arrivata con l’idea della radio e di un dj set infinito, in cui alle più belle canzoni italiane siano alternate lunghe pause. Mutuando una parola dal linguaggio della ristorazione, potremmo dire che si tratta di una slow music, in cui alle pause è dato il compito di far emergere il rumore sociale del mercato», ha concluso Bertallot che, per l’inaugurazione, ha avuto accanto a sé Mogol, Ron e Ghemon, interpreti di tre generazioni musicali differenti.

La radio, attiva giornalmente dalle 10 alle 24, ospiterà anche stralci di discorsi noti, assurti a pietre miliari della cultura italiana: dal parlare di Rita Levi Montalcini a quello di Totò, dal serio al faceto.

vanityfair

Torna in alto