MORANDI IN BOCCONI TRA FACEBOOK E TWIST: «IO, CANTANTE SOCIAL»

MORANDI IN BOCCONI TRA FACEBOOK  E TWIST: «IO, CANTANTE SOCIAL»

Lezione e selfie. Poi il duetto con uno studente, Valentino di Rienzo (25 anni)

 

gianni morandiEsplora il significato del termine: Scatta un selfie con il pubblico prima di iniziare l’intervista, «così ce lo postiamo subito». E conclude con un duetto subito rilanciato in Rete: uno studente sale sul palco con l’ukulele, intonano insieme «Fatti mandare dalla mamma» e «Let’s twist again» davanti a una platea (di studenti e professori) che balla. Gianni Morandi nell’aula magna della Bocconi. Se in sala ci sono poltrone vuote, su internet il cantante emiliano fa numeri da record (e l’evento è in streaming): sono due milioni e trecentomila, anche giovanissimi, i fan sulla sua pagina Facebook. Ed è questa la storia che è stato invitato a raccontare all’incontro «La Morandi mania». «Il suo volto social», dice chi lo presenta. E lui traduce in una battuta: «Sbuccio la patata e faccio 80 mila like». L’effetto internet per il grande interprete della canzone italiana, primo disco nel ‘62, pagina Facebook dal 2012. «Ci sono sedicenni che non hanno vissuto la mia musica, per loro sono soltanto un personaggio di Facebook», sorride. Spiega come è arrivato il successo sui social media («Ma non posso dare lezioni qui. Ho la quinta elementare, terza media al serale per entrare al conservatorio»). «Attraverso le cose semplici, di ogni giorno. Mentre tanti miei colleghi su Facebook parlano del lavoro. Io ho visto che interessa quello che faccio nel quotidiano». E dice: «Se annuncio che inciderò un nuovo disco, zero. Se posto la mia foto nell’orto, salgono i numeri della pagina».
Pioggia di like per tutte le foto con la moglie Anna: «Me l’ha chiesta anche Fedez e l’ha postata pure lui», racconta. E aggiunge con il sorriso: «Lui che ha due milioni di fan. Io di più». Piacciono gli scatti di Morandi in famiglia, davanti a un piatto di pasta, o con le scarpe da ginnastica prima di andare a correre. «Ma arrivano anche insulti, i “chissenefrega”, i “vai in pensione”. Mi diverte e rispondo anche a questi commenti», dice. «E ci tengo a chiarire che faccio tutto da solo, le risposte sono mie, le foto mie o di mia moglie. C’è stata una polemica sulla presenza di un social manager, ma se non lo voglio nemmeno come cantante». Domande per Morandi arrivano dagli studenti in sala e dalla Rete. «I sociale servono? Per il tour di due anni fa su Facebook ho venduto settemila biglietti». «Non serve più dare interviste, basta scrivere sulla tua pagina». «Ma sui social sei in concorrenza con il mondo, ai miei tempi era più facile». Nell’aula magna dell’ateneo davanti a quattrocento universitari Morandi canta «C’era un ragazzo», «Uno su mille», «Un mondo d’amore». La platea è in piedi quando inizia il duetto con lo studente che sale sul palco con l’ukulele. Si chiama Valentino Di Rienzo, 25 anni, alla Bocconi da Santa Maria Capua Vetere: «A giugno in partenza per Londra, stage di due mesi da Citigroup poi spero di essere confermato». Suonano, cantano, scambiano battute come due star. Valentino: «Mi sono laureato un mese fa. Giuro. Salutiamo mia madre Eugenia?». Morandi: «Tu però sei più un tipo da Zelig che da Bocconi». Arrivano al bis. E con il loro twist fanno cantare e ballare la platea. Applausi. E selfie finale.Scatta un selfie con il pubblico prima di iniziare l’intervista, «così ce lo postiamo subito». E conclude con un duetto subito rilanciato in Rete: uno studente sale sul palco con l’ukulele, intonano insieme «Fatti mandare dalla mamma» e «Let’s twist again» davanti a una platea (di studenti e professori) che balla. Gianni Morandi nell’aula magna della Bocconi. Se in sala ci sono poltrone vuote, su internet il cantante emiliano fa numeri da record (e l’evento è in streaming): sono due milioni e trecentomila, anche giovanissimi, i fan sulla sua pagina Facebook. Ed è questa la storia che è stato invitato a raccontare all’incontro «La Morandi mania». «Il suo volto social», dice chi lo presenta. E lui traduce in una battuta: «Sbuccio la patata e faccio 80 mila like». L’effetto internet per il grande interprete della canzone italiana, primo disco nel ‘62, pagina Facebook dal 2012. «Ci sono sedicenni che non hanno vissuto la mia musica, per loro sono soltanto un personaggio di Facebook», sorride. Spiega come è arrivato il successo sui social media («Ma non posso dare lezioni qui. Ho la quinta elementare, terza media al serale per entrare al conservatorio»). «Attraverso le cose semplici, di ogni giorno. Mentre tanti miei colleghi su Facebook parlano del lavoro. Io ho visto che interessa quello che faccio nel quotidiano». E dice: «Se annuncio che inciderò un nuovo disco, zero. Se posto la mia foto nell’orto, salgono i numeri della pagina». Pioggia di like per tutte le foto con la moglie Anna: «Me l’ha chiesta anche Fedez e l’ha postata pure lui», racconta. E aggiunge con il sorriso: «Lui che ha due milioni di fan. Io di più». Piacciono gli scatti di Morandi in famiglia, davanti a un piatto di pasta, o con le scarpe da ginnastica prima di andare a correre. «Ma arrivano anche insulti, i “chissenefrega”, i “vai in pensione”. Mi diverte e rispondo anche a questi commenti», dice. «E ci tengo a chiarire che faccio tutto da solo, le risposte sono mie, le foto mie o di mia moglie. C’è stata una polemica sulla presenza di un social manager, ma se non lo voglio nemmeno come cantante». Domande per Morandi arrivano dagli studenti in sala e dalla Rete. «I sociale servono? Per il tour di due anni fa su Facebook ho venduto settemila biglietti». «Non serve più dare interviste, basta scrivere sulla tua pagina». «Ma sui social sei in concorrenza con il mondo, ai miei tempi era più facile».
Nell’aula magna dell’ateneo davanti a quattrocento universitari Morandi canta «C’era un ragazzo», «Uno su mille», «Un mondo d’amore». La platea è in piedi quando inizia il duetto con lo studente che sale sul palco con l’ukulele. Si chiama Valentino Di Rienzo, 25 anni, alla Bocconi da Santa Maria Capua Vetere: «A giugno in partenza per Londra, stage di due mesi da Citigroup poi spero di essere confermato».
Suonano, cantano, scambiano battute come due star. Valentino: «Mi sono laureato un mese fa. Giuro. Salutiamo mia madre Eugenia?». Morandi: «Tu però sei più un tipo da Zelig che da Bocconi». Arrivano al bis. E con il loro twist fanno cantare e ballare la platea. Applausi. E selfie finale.

Corriere della Sera

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