Alla vigilia dei giochi Invictus per i veterani di guerra il figlio di Carlo e Diana si racconta e parla della madre morta: «Ha lasciato un vuoto e non solo nelle nostre vite»
«Tutti hanno diritto a una vita privata»’. Alla vigilia dei giochi Invictus, ideati dal principe Harry per i veterani di guerra feriti, il figlio di Carlo e Diana si racconta. La madre — ha detto in una serie di interviste rilasciate per pubblicizzare la sua kermesse sportiva — gli manca tantissimo. «Ha lasciato un vuoto non solo nella nostra vita, ma in quella di tante persone». Purtroppo con il passare del tempo la sua immagine è sempre più fievole: Harry aveva dopotutto solo 12 anni quando Diana è morta a Parigi. Non è facile la vita da principe, spiega Harry con spirito. Nonostante lo abbia cercato, non ha trovato dopo aver lasciato l’esercito un lavoro regolare che gli lasciasse il tempo per gli obblighi reali. Non può stare «seduto senza far niente». Si «annoia». Ecco quindi l’impegno con i giochi Invictus e le varie charities che sostiene, dalla fondazione contro l’Aids di Elton John aSentebale, per i bambini di Lesotho, da WellChild a Walking with the Wounded. Nel 2011 ha creato una fondazione con il fratello William e la cognata Kate. «So di trovarmi in una posizione privilegiata e per il resto della vita lavorerò per guadagnarmi questo privilegio», ha sottolineato alla Bbc. Ciononostante gli pesa non avere una vita privata. «Dovrebbe esserci una linea di separazione tra pubblico e privato, ma nel nostro caso questa linea è praticamente inesistente. La maggior parte della gente lo capisce, purtroppo ci sono persone disposte a fare di tutto pur di conoscere qualche dettaglio in più». Essere rispedito a casa dall’Afghanistan dopo «un lungo addestramento», dover lasciare «un gruppo di compagni affiatato e solido», è stato uno dei momenti più difficili della sua vita: è stato causato dall’invadenza dei media. Un organo di stampa australiano aveva scritto dove si trovava rendendo la sua permanenza al fronte troppo pericolosa. Sono sempre i media, sottolinea, ad averlo convinto che per ora è meglio lasciar perdere l’amore. «Basta che sorrida a una persona che siamo già praticamente sposati. Uscire con qualcuno vuol dire gettare quella persona nel mezzo di un terremoto mediatico»: non se la sente. Meglio, allora, concentrarsi sul lavoro.
Repubblica