Luca Barbarossa condurrà la festa con Skunk Anansie e Asian Dub Foundation, Capossela e Calexico, Nina Zilli e Gary Dourdan. Ricordo di Prince e Gianmaria Testa
Su quel palco è salito più volte: da ospite musicale, ma anche alla manifestazione contro la legge Cirami insieme a Mannoia e De Gregori. Era il 2002. Da sempre una ribalta politica, il Concertone di Cgil, Cisl e Uil, promosso da iCompany e Ruvido Produzioni, sarà condotto quest’anno da Luca Barbarossa, che introdurrà nomi da Skunk Anansie a Asian Dub Foundation, da Max Gazzè alla Fanfara di Tirana, Salmo, Coez, Marlene Kuntz, Tullio De Piscopo, Nada. «La forza saranno i duetti – spiega Barbarossa -. Vinicio Capossela con i Calexico, Nina Zilli con Gary Dourdan, Raiz con Fausto Mesolella e Paolo Rossi, Nada con A Toys Orchestra, Orchestra Operaia con Petra Magoni, Perturbazione con Andrea Mirò, Modena City Ramblers e Fanfara di Tirana. E gli omaggi: rivivrà sul palco il ricordo di Prince, Gianmaria Testa, Remo Remotti. Solo la musica sa regalare momenti unici e inediti».Al Primo Maggio 2011 con Neri Marcorè parodiò la «Felicità» di Romina e Al Bano/Alfano, ribattezzata «Immunità». E fu un boato. «Stavolta non canterò – anticipa l’artista – a meno che non ci sia da riempire un buco. Di amici ne avrò tanti intorno, da Federico Zampaglione a Fabrizio Moro, da Ambrogio Sparagna a Gianluca Grignani. In sette anni di Radio 2 social club ne ho conosciuti parecchi! Forse così si spiega che abbiano scelto me. Quando mi hanno chiamato, ho pensato fosse uno scherzo». «Portami a ballare», «Come dentro un film», «Roma spogliata»: contenuti sociali e sentimento sono andati sempre a braccetto nelle canzoni del cantautore romano. «Ma c’è stato anche, forte, l’impegno politico – rivendica -. Negli anni Settanta ero nella Federazione giovanile comunista. Non ho mai ostentato, e non mi sono mai nascosto. Anche nelle canzoni apparentemente più leggere, non manca mai un mio sguardo sul mondo che ci circonda. Sarebbe stato impossibile non prendere posizione nell’epoca in cui alle manifestazioni si sparava. Molte mie ballate raccontano le inquietudini di quegli anni». Che guida sarà per il concertone? «Ho già fatto l’esperienza al primo maggio di Taranto. Con quella piazza saremo in collegamento ideale. Sarò come il filo di rame per la corrente elettrica: metterò in contatto le energie del palco e della piazza attraverso la musica. Tante sono le sfide aperte, ma la priorità è l’occupazione giovanile, specie al Sud. La battaglia per il lavoro è anche una battaglia contro la criminalità organizzata, e contro i fanatismi, che trovano terreno fertile nel bisogno di soldi e di sicurezza». Padre di tre ragazzi, dai 6 ai 16 anni, Barbarossa dice che parlerà «con il cuore, pensando anche al loro futuro. Io al luogo comune che per trovare lavoro bisogna scappare all’estero non voglio usarlo. Il Paese deve ripartire dalla cultura, dall’arte, dalla ricerca, dalla scuola pubblica. E dalle imprese. Le più tartassate: alla quarantesima visita di quaranta funzionari diversi, ma quali assunzioni! L’attività la riduci. O la chiudi». «La magia più grande – conclude – è vedere 500.000 persone che manifestano la voglia di reagire, di esserci, di far sentire la propria voce. La scarica dell’adrenalina, e quell’oceano di teste e di mani che al tramonto si colora di rosa. Rai 3 come sempre seguirà il concertone in diretta, e avrò al fianco gli amici conduttori di Radio 2. Il mio punto fermo, ormai, anche se non escludo di far uscire finalmente quel disco di inediti da sempre rimandato. Sarà nel 2017. A me il 17 porta fortuna».
Laura Martellini, Corriere della Sera