ISOLA DEI FAMOSI 2016, LE RIVELAZIONI DI PRETI ROMPONO UN TABÙ: LA MARCUZZI S’INDIGNA E LA VENTURA GLI CONSIGLIA DI TACERE

ISOLA DEI FAMOSI 2016, LE RIVELAZIONI DI PRETI ROMPONO UN TABÙ: LA MARCUZZI S’INDIGNA E LA VENTURA GLI CONSIGLIA DI TACERE

Il modello ha detto, fra il gelo dei presenti in studio, che il naufrago Marco Carta avrebbe chiesto alla produzione di non mandare in onda alcuni video, svelando al pubblico alcuni meccanismi che si celano dietro le quinte del programma. “Potrei continuare a dire cagate come fanno gli altri, ma io voglio dire quello che ho visto e sentito”. Per quanto riguarda le annoiate e annoianti dinamiche del gioco, è tornato a casa Gianluca Mech, il re della Tisanoreica

andrea-preti-isola-dei-famosi-2016L’Isola è nuda! E stavolta le pudenda di Enzo Salvi non c’entrano nulla. Sia chiaro: nel 2016, con tutti i programmi del genere che dal 2000 a oggi si sono susseguiti in televisione, nessuno crede ancora che i reality trabocchino di verità. Dato per scontato questo, però, ieri sera all’Isola dei Famosi è successo qualcosa. Durante una puntata noiosa come questa edizione impone, a un certo punto in studio è stato rotto un piccolo tabù televisivo.
Il merito, roba da non crederci, è stato di Andrea Preti, il modello eliminato la scorsa settimana e tornato ieri in studio: parlando delle dinamiche di gruppo che si innescano in quel di Cayo Cochinos, Preti si è lasciato scappare che Marco Carta avrebbe chiesto alla produzione in Honduras di non mandare in onda alcuni video in cui il cantante sardo parlava male assai di Jonas Berami e Christian Galella.
Apriti cielo: in studio è sceso il gelo, Alessia Marcuzzi si è indignata per le insinuazioni di Preti, Alvin in collegamento dal Centroamerica lo ha pubblicamente bacchettato, Simona Ventura gli ha invece consigliato di tacere. E invece lui, il modellino, ha continuato a parlare, a raccontare la propria verità: “Potrei continuare a dire cagate come fanno gli altri, ma io voglio dire quello che ho visto e sentito”. Subìta la rampogna collettiva, si è poi accomodato in platea tra gli altri ex naufraghi, mentre più d’uno sui social temeva per il prosieguo della sua carriera televisiva, messa a rischio da rivelazioni non gradite.
Ma Preti non è stato l’unico a rompere il tabù di quello che non va detto in onda. La stessa cosa l’ha fatta anche Stefano Nones Orfei, anch’egli già membro dell’ormai smantellato gruppetto Ventura. Il domatore, figlio della compianta Moira Orfei, ha praticamente ribadito il concetto, insistendo a più riprese e resistendo ai tentativi di conduttrice e regia di interrompere il suo sfogo: “Marco Carta ha parlato malissimo di Christian e Jonas, ha chiesto di affrontarli in nomination per mandarli a casa, perché è convinto di poter vincere qualsiasi sfida al televoto. Ma evidentemente l’audio non è stato registrato perché c’era molto vento e comunque Marco era molto preoccupato che le immagini andassero in onda”.
L’imbarazzo in studio era così palpabile che è intervenuto addirittura il regista Roberto Cenci, chiedendo a gran voce di dare il via alle nomination perché in ritardo.
Ecco il tabù rotto da Orfei e Preti: raccontare al pubblico i meccanismi dietro le quinte di un programma che, non avendo le telecamere in spiaggia 24 ore su 24, si basa molto sulle scelte autorali e sul montaggio delle immagini, riuscendo a costruire una narrazione e un canovaccio che giocoforza mostrano delle falle. Lo sapevamo già (o almeno lo sapeva chi non crede a Babbo Natale da tempo), ma dirlo in diretta, mentre attorno è tutto un imbarazzo evidente, non è roba da poco.
Simona Ventura, da navigata donna di televisione qual è, ha tentato di salvaguardare i due amici dalla probabile ira funesta di produzione e autori, invitandoli a tacere e a dimenticare il passato. Un consiglio da amica che i due, meno avvezzi al mezzo televisivo, non hanno raccolto. Il più spericolato è sembrato Andrea Preti, mentre pare che Orfei abbia voluto confermare la versione dell’ex compagno di spiaggia, anche per stemperare il clima di dileggio e di sfottò che aveva dovuto subire solo qualche minuto prima da uno studio inviperito.
È poca roba, lo sappiamo, ma in una puntata noiosissima di un’edizione noiosissima dell’Isola, queste poche parole dal sen fuggite sono sembrate una manna dal cielo. Così come un minimo di scompiglio è arrivato grazie a Simona Ventura che, come Mara Venier lo scorso anno, ha rischiato di spoilerare ai concorrenti l’esistenza di Playa Soledad, uno dei pochi elementi minimamente interessanti di questa Isola.
Per quanto riguarda le annoiate e annoianti dinamiche del gioco, ieri sera è tornato a casa Gianluca Mech, il re della Tisanoreica, che ha perso il televoto contro Giacobbe Fragomeni e non ha accettato di sfidare “Cellophane Girl” Alessia Reato per rimanere su Playa Soledad.
Questa settimana, invece, i nominati sono Paola Caruso (bersagliata dal gruppo e amatissima dal pubblico) e il pezzo da novanta (e praticamente l’unico verso famoso rimasto in gara) Marco Carta. Il cantante sardo è stato nominato dal leader Christian Galella (che ha potuto passare una notte con la sua Tara, giusto per rinverdire i fasti da amorazzo alla Uomini e Donne), ma è evidente che si è trattato di una scelta strategica: Carta è fortissimo al televoto, visto che ha un esercito di fan tra la fascia di pubblico che spende qualche euro pur di sostenere il proprio beniamino, dunque solo lui può riuscire a mandare a casa l’odiatissima Paola Caruso. Solite dinamiche da reality di cui, francamente, ci interessa praticamente nulla. Ormai contiamo solo le settimane (due) che mancano alla fine di questa edizione del reality di Canale5, nata e lanciata come l’edizione di Simona Ventura e poi trasformatasi in un continuo susseguirsi di sbadigli.
Nota a margine per gli amanti dei numeri e dell’Auditel: l’Isola ha ottenuto 4.083.000 spettatori contro i 3.997.000 della fiction di RaiUno “Il Sistema”. Sostanziale pareggio in valori assoluti, dunque, ma il reality di Canale5 ha ottenuto uno share del 21,87% (contro il 15,98% del competitor) grazie alla durata-monstre (è finito all’una di notte).

Domenico Naso, FQ Magazine

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