Esce oggi nelle sale italiane il film del trentenne regista russo che, dopo aver firmato due videoclip con la GoPro, si è ritrovato a capo di un progetto che coinvolgeva centoventi persone. Parla il regista, il russo Ilya Naishuller
Tutto è cominciato in Italia, a Natale 2011, durante una settimana bianca. Ilya Naishuller, oggi trentaduenne, voleva comprare un Nintendo 3ds e finì invece per acquistare una videocamera GoPro. È un pessimo sciatore e le sue riprese non vennero un granché. Nessuno avrebbe mai immaginato, iniziando dallo stesso Naishuller, che grazie a quella GoPro lui e il suo gruppo punk moscovita Biting Elbows avrebbero poi girato due video musicali travestiti da cortometraggi di azione, The Stampede e Bad MotherFucker, visti da oltre 120 milioni di persone su YouTube. “Quella camera la diedi ad un amico al quale venne in mente di fare dei video indossando una maschera comprata in un sexy shop. Al posto del pene posticcio c’era la GoPro. Otteneva così la soggettiva del protagonista. In scene d’azione, fra inseguimenti e scazzottate, l’effetto è straordinario. Quando il produttore Timur Bekmambetov scoprì online quei due video, mi chiamò proponendomi di fare un intero film così”.
Un film, Hardcore! in uscita oggi, che sembra la versione cinematografica di videogame in prima persona. Rischiosa come operazione. “Il rischio stava nel non riuscire a realizzare un film intero in quel modo. La sfida era tutta lì e riguardava soprattutto la narrazione. A differenza del produttore io non ero tanto sicuro di riuscire nell’impresa”. Avendo in più un protagonista che non parla ma semplicemente passa senza soluzione di continuità dal parkour ad uno scontro a fuoco. “Parlano gli altri personaggi attorno a lui e poi se Harry, il protagonista, avesse avuto una voce non avrebbe funzionato tanto bene. Abbiamo fatto delle prove”. Alcune scene sono al limite dell’incredibile: la sequenza in moto ad esempio, con il sidecar che attraversa letteralmente un furgone zeppo di avversari. “È stata la parte più difficile. Avevamo poco tempo. Abbiamo girato l’intera sequenza in cinque giorni. Ogni stuntman ha dovuto agire con una precisone millimetrica, non potevamo permetterci errori. Ma in generale tutto è stato difficile. Non avevamo punti di riferimento. Con l’incubo di sbagliare qualcosa, rompendo la tensione del film, della narrazione, finendo per annoiare”.
Anche la trama è raccontata in soggettiva. Non ricordi nulla. Sei appena stato salvato da tua moglie che ti ha riportato in vita (Haley Bennett). Lei sostiene che ti chiami Henry. Dopo 5 minuti vieni colpito, tua moglie rapita, e forse è il caso che tu vada a riprendertela. Chi l’ha rapita? Il suo nome è Akan (Danila Kozlovsky), un folle personaggio a capo di un gruppo di mercenari e con un piano per dominare il mondo. Ti trovi a Mosca, città a te sconosciuta e tutti intorno vogliono ucciderti. Tutti tranne un misterioso alleato inglese di nome Jimmy (Sharlto Copley). È probabile che lui sia dalla tua parte, ma non ne sei sicuro. Se riuscirai a sopravvivere alla follia, e a risolvere il mistero, potrai probabilmente capire il tuo obiettivo e la tua vera identità?. Buona Fortuna. Ne avrai parecchio bisogno. Annoiare sembra essere l’ultima delle accuse che si può muovere ad Hardcore!. “Si, oggi lo posso dire anche io. Il film sta piacendo molto dalla Russia agli Stati Uniti. A volte in certe proiezioni sembra di stare ad un concerto rock con la gente che urla e applaude. Ma durante l’anno e mezzo di riprese a Mosca, con centoventi persone coinvolte, non sempre è stato semplice credere che alla fine ce l’avremmo fatta”. Ha un nome per questo nuovo genere di film? “Non so… Che ne pensa di first person action movies, film d’azione in prima persona?”
di Jaime D’Alessandro, La Repubblica