La conduttrice, madrina di Coca-Cola Life, racconta l’essere mamma di Stella («A me può dire tutto»), l’amore per Daniele Bossari, iniziato da una foto. E l’unica condizione perché si possano sposare
A 17 anni ha detto alla madre: «Vado a vedere il mondo, e torno». A 42 non è ancora ritornata. Prima modella, poi conduttrice, Filippa Lagerback, lasciata la Svezia ha messo «radici» in Italia. Ma mai nello stesso posto. Da qualche tempo, ha abbandonato la casa di Milano, per trasferirsi nei dintorni di Varese. «Se potessi cambierei sempre, ho sempre voglia di novità: non mi immagino a invecchiare nello stesso luogo». La sua condizione sine qua non è: spostarsi tutti insieme. Lei, la figlia Stella, 12, e il compagno Daniele Bossari. «L’importante», ha continuato, «è stare uniti noi tre, Dico sempre: “Andiamo dove ci porta il vento, basta che ci porti via tutti insieme”. Gli affetti sono a cosa più importante». Al secondo posto, Filippa mette il rispetto. A cominciare da quello per ambiente. «Per me è una cosa innata, sono cresciuta amando la natura, le piante». Uno stile di vita «green» che ben si concilia con il suo ruolo di brand ambassador della nuova Coca-Cola Life.
Che cosa fa in concreto per l’ambiente?
«Tante piccole cose: dallo spegnere la luce quando si lascia una stanza, al tenere il riscaldamento più basso, o al decidere di spostarmi sempre in bici. Bisogna capire che le risorse non sono infinite. In casa mia ormai è chiaro a tutti».
Con Stella che mamma è?
«Una mamma sempre presente, ci sono quando ha bisogno di sfogarsi o per capire le sue inclinazioni. Da piccola le ho fatto provare qualsiasi cosa, oggi sa scegliere»
Teme i drammi dell’adolescenza?
«No, spero che abbia capito che a me può dire tutto. Non deve vergognarsi di niente»
Papà Daniele Bossari, invece, come sa le cava?
«Diciamo che io sono quella con i piedi per terra, che la segue nella routine, organizza scuola. Daniele è più giocherellone, il sognatore. Da sempre le racconta storie, le fa ascoltare musica, la incanta. Contemporaneamente tiene tanto alle regole, ed è molto presente. Ed è anche un po’ gelosone».
Dopo tanti anni c’è ancora qualcosa degli italiani che la stupisce?
«In Italia mi sento a casa, ma devo dire che l’italiano è un po’ permalosetto e ha paura del cambiamento. A 40 anni qui sei un emergente, in Svezia saresti già un capo».
A cercare il suo nome in rete, gli aggettivi che lo accompagnano sono sempre «elegante», «discreta», «mai fuori posto». Li sente suoi?
«Sono parole bellissime, ne sono grata. Io ho sempre provato a essere me stessa, senza scendere a compromessi. In Che tempo che fa, certo, non compaio molto, ma ci sono altri ambienti in cui mi esprimo di più: dal mio blog, al programma In bici con Filippa su Bike Channel, ai vari eventi cui partecipo».
Se tornasse indietro…
«Rifarei esattamente tutto. Ho perso qualche occasione ma oggi mi guardo allo specchio e mi sento una persona coerente. Se sono qui, se ho mia figlia, se ho la mia famiglia, è grazie a tutte le scelte che ho fatto. Rifarei anche gli errori».
Dei tempi da modella che ricordo ha?
«In realtà, conservo una cosa: un vecchio poster di quella pubblicità che ha segnato l’inizio del mio successo in Italia. L’ho tenuto per anni in garage, adesso è appeso al muro della nostra casa. Perché è un simbolo dell’inizio della mia storia con Daniele. Dopo esserci fidanzati, mi ha confessato che, dopo aver visto la foto, sognava di conquistare quella “bionda per la vita”».
State insieme da 15 anni. Qual è il segreto?
«La pazienza, il fatto di essere due persone che condividono gli stessi valori, siamo cresciuti insieme. E aiuta lavorare nello stesso ambiente. Entrambi siamo gelosi della nostra privacy, Daniele ancora più di me, è molto timido».
Come vi tenete lontano dal gossip?
«È una scelta naturale, siamo spontanei. Ci sono mille posti in cui andare senza dover finire per forza sui giornali in spiaggia, in tanga».
Il matrimonio non l’avete mai messo in conto?
«Siamo già super legati, abbiamo una figlia. Ogni coppia è diversa, forse ci ha unito ancora di più il fatto di non esserci sposati. E poi siamo troppo pigri per organizzare il tutto. Ci piace vivere alla giornata, magari se lo organizzasse qualcun altro….Magari un pic-nic a piedi nudi, non in abito bianco».
Di Stefania Saltalamacchia, Vanity Fair