“Non si riesce a vedere un film in lingua originale”
”Io sono un’attrice, ed proprio come diceva Richard Burton, cure perché un’attrice è sempre più di una donna, prostate mentre un attore è sempre meno di un uomo”. Detto da Vincent Cassel questa frase potrebbe sembrare stonata, ma dà un po’ il senso di un’apologia della donna che l’attore parigino a Roma ha fatto nel presentare ‘Un momento di follia’ di Jean-Francois Richet, in sala dal 24 marzo in 250 copie con CamiMovie con Medusa. Nel film Cassel è Laurent, un 45/enne in vacanza in Corsica ospite del suo amico del cuore Antoine (Francois Cluzet) e di sua figlia 17enne Louna (Lola Le Lann).Un momento di follia e Laurent si trova tra le braccia della ragazzina. Da qui una storia complicata e mille sensi di colpa. E dall’attore anche un attacco al doppiaggio del film ieri a Hollywood Party su Radiotre, dopo aver visto una clip in cui l’origine corsa del coprotagonista è a suo giudizio non è percepita. ”In Italia non si riesce a vedere un film in lingua originale, perché i doppiatori qui sono una mafia. Non capisco perché hanno tutto questo potere. Il doppiaggio è una cosa che esiste anche in Francia, ma i doppiatori non hanno lo stesso potere. Quando c’è un loro sciopero il cinema non si ferma. Comunque meglio il doppiaggio piuttosto che il film non esca proprio”. Il mio ruolo? ”Quello del vigliacco come spesso ha interpretato Gassman, perché questa storia, più che una storia d’amore impossibile è una storia d’amicizia tradita. E’ vero – aggiunge – ci sono tante ragazze che a diciassette anni sono già donne di testa. Ed è altrettanto vero che ci sono ragazze di 18 anni che fanno la corte a maturi come me. In questo non ci trovo nulla di strano, in genere in questi casi la morale la fanno solo le donne vecchie”. A Cassel una cosa così non potrebbe però proprio capitare. ”La figlia di un amico io neanche la guardo, o almeno tento. Non si tratta di età, ci sono donne di 18 anni totalmente mature, e io che ora ne ho quasi 50 sono solo quasi maturo”. Come padre, spiega Cassel sono simile al personaggio di Laurent, ”sono aperto, una specie di papà-mamma. L’uomo di oggi ha una vicinanza con i bambini che i papà di una volta non avevano. Spero insomma che le mie figlie mi conosceranno meglio di quanto io abbia conosciuto il mio papà”. Sul rapporto uomo-donna con grande differenza d’età, spiega: ”è solo un problema biologico. Un uomo di 50 anni può avere un figlio con una donna di 18 anni, sono invece più scioccato quando capita il contrario, c’è qualcosa di contro-natura perché in questi casi conta l’orologio biologico”. Se dovesse capitare all’ex compagno della Bellucci di scoprire che una delle figlie adolescenti si dovesse mettere con un cinquantenne? ”Non so cosa farei – dice scandendo le parole -. A volte mi sono ritrovato a reagire in modo del tutto diverso di come mi sarei aspettato. Oggi a diciotto anni molte ragazze hanno la testa sulle spalle e, almeno in Francia, la donna se consenziente è libera di avere rapporti già all’età di 15 anni. Se in un caso del genere diventassi violento sarei solo un machista”. La differenza tra uomini e donne? ”Noi uomini abbiamo bisogno di fare tante cose, fare la guerra, fare sport, circondarci di gadget . Le donne no. Per esser libere le donne devono solo avere le palle. Quando le donne saranno come gli uomini non avranno finalmente più bisogno di imitarli”. Il suo fascino da tombeur, dice ”è solo un bluff totale. Prima non mi guardava nessuno proprio come mi capita quando vado nei posti dove non c’è il cinema”. Per l’attore, tanti film nel futuro. Due film brasiliani ‘Rio eu te amo’ e ‘O grande circo mistico’. E ancora ‘Juste la fin du monde’ di Xavier Dolan.
Francesco Gallo, Ansa