LA MELA SEMPRE VERDE DA DICIOTTO ANNI SI MANGIA CON RASPELLI

LA MELA SEMPRE VERDE DA DICIOTTO ANNI SI MANGIA CON RASPELLI

Il programma del critico gastronomico su sapori e tradizioni ha un successo che resiste nel tempo: non ci fermiamo mai

mela hidding e raspelliDomenica 13 marzo alle 11.50 ventiquattresima puntata dell’edizione numero 18 su Canale 5 di Melaverde, check il programma di punta del day-time delle Reti Mediaset, condotto da Edoardo Raspelli ed Ellen Hidding, giunto alla puntata numero 530 parlerà del salame Dop di Varzi. Raspelli raggiungerà i dintorni di Varzi, in provincia di Pavia, dove presenterà uno dei 21 salumi a Denominazione d’Origine Protetta che rendono l’Italia al primo posto nella produzione europea di queste tipicità: insieme conosceremo il Salame di Varzi DOP. “La caratteristica principale di questo prodotto è quella di essere preparato solo con tagli freschi e nobili del maiale immediatamente macinati, insaccati e legati a mano, oggi come un tempo. – Spiega Raspelli – E poi la tradizionale asciugatura e la stagionatura lenta che porta in 60/120 giorni questo salume a sprigionare tutti i suoi profumi”. Si dice che l’appetito vien mangiando, ma a quanto pare anche imparando qualcosa sui prodotti tipici della tavola: il mezzogiorno della domenica, infatti, da 18 lunghi anni è appannaggio di Edoardo Raspelli e del suo “Melaverde”, attualmente in onda su Canale5. Un viaggio tra sapori e tradizioni locali che il conduttore, uno dei massimi critici gastronomici italiani, ci racconta mentre si sta preparando alla registrazione di una nuova puntata. Anche dopo tanti anni riuscite sempre a scovare nuove tipicità. «Il segreto del successo di “Melaverde” credo sia questo: non ci fermiamo mai, siamo sempre in viaggio per far conoscere agli spettatori ogni aspetto di un territorio ricchissimo come il nostro. E questo è possibile perché siamo una squadra affiatata». C’è anche un ottimo feeling tra lei e Ellen Hidding, la sua compagna di avventure. «Credo che in tv io e lei appariamo esattamente come siamo: semplici, senza fronzoli e anche un pizzico autoironici». Facciamo un passo indietro, come nasce Melaverde? «Nasce nel 1998 da un’idea di un agronomo, Giacomo Tiraboschi. Dopo qualche puntata condotta da Toni Garrani, subentrai io, che non sapevo neanche che cosa fosse un al peggio». Sapeva però molte altre cose. «Sì, recentemente abbiamo festeggiato i quarant’anni anni dall’invenzione della critica gastronomica. Cesare Lanza, allora direttore del Corriere d’Informazione, ebbe la malsana idea di inviare me, allora alla cronaca nera, in giro a recensire ristoranti. Compito che non si rivelò meno pericoloso, dato che dopo le mie prime famigerate “faccine nere” ricevetti minacce di morte». Ma quasi più della morte teme qualcos’altro: ci dica di quella polizza assicurativa che ha sottoscritto. «È vero, ho assicurato gusto e olfatto per circa 500mila euro: un gesto che allora fu più per far parlare di me (mi piace dire che sono più vanitoso che grasso)». Che progetti la attendono? «Ho proposte concrete per un paio di film, in uno dovrò interpretare me stesso».

Gazzetta di Mantova

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