«Anche una banale canzone d’amore può dire qualcosa di grande»
Emma nei panni di una ragazza terrorizzata che corre in un bosco, find inciampa, grida «basta!», sembra braccata. Quindi la vediamo con un uomo all’interno di una stanza spoglia. I loro gesti trasmettono distanza e collera. Appare un livido sul costato di lei. Sono immagini cariche di significati quelle che Emma ha scelto per il video di «Io di te non ho paura», il suo nuovo singolo che torna, dopo le immagini del precedente «Arriverà l’amore», sul tema della violenza sulle donne. «Non volevo parlare soltanto di violenza fisica, ma anche psicologica. Ho scritto il soggetto pensando al desiderio di prendere coscienza di se stessi e liberarsi da prigioni e ossessioni, di non avere vergogna di chiedere aiuto a chi ci sta vicino», racconta la cantante. Il video non corrisponde ai canoni delle hit da classifica: lustrini e sorrisi, festini e macchine di lusso. «Sono vocalmente e musicalmente pop, ma questo non è incompatibile con la voglia di sperimentare. Il pop è saturo di moda. Qui non ci sono i vestiti della prossima stagione, non c’è il balletto alla Taylor Swift, ma delle coreografie il movimento è qualcosa di interiore più che esteriore ispirate a Pina Bausch. Ho voluto tenere inquadrature dove sono meno bella ma efficace. Insomma ho cercato delle idee».
In «Arriverà l’amore» c’era anche un bacio fra due ragazzi in mezzo agli sguardi giudicanti della gente. Il tema dei diritti (negati) ai gay è anche nel testo di «Per questo Paese», un altro brano di «Adesso», dove Emma canta di chi si deve baciare di nascosto senza libertà. Ieri c’era il Family day… «Ognuno è libero di manifestare per quello in cui crede, ma senza prevaricare sui sentimenti e sui diritti degli altri. Nel 2016 sarebbe doveroso, umano ma anche cattolico lasciare che ciascuno viva liberamente ciò che sente. L’amore non è mai brutto, indipendentemente dal fatto che sia fra uomo e donna, uomo e uomo, donna e donna. E poi con quello che accade nelle famiglie tradizionali…».
Violenza sulle donne, battaglie civili… Non vuole passare per quello che non è: la cantautrice impegnata. «Cerco di fare il mio con l’esempio e con le parole nelle interviste e nelle canzoni. E a volte anche una banale canzone d’amore e un linguaggio semplice possono dire qualcosa di grande». La partenza del serale di «Amici», il talent che l’ha lanciata e di cui è stata coach, si avvicina. Ci sarà anche quest’anno? «Per il momento non si sa nulla di preciso». Fa la diplomatica, ma il suo sorriso lascia intendere che è pronta a tornare a casa De Filippi. Nel frattempo prepara il tour. Si parte da Milano il 16 e 17 settembre. «Ho già delle idee a partire dal palco. Nell’attesa mi metto in linea e mi alleno». Il 28 luglio, a Napoli, sarà ospite di Rufus Wainwright. «Due anni fa eravamo entrambi a ritirare un premio a Venezia e dopo la mia esibizione mi aveva riempito di complimenti. L’avevo invitato a partecipare a un mio concerto e lui ci è venuto veramente. Adesso mi ha chiesto di restituire il favore. Un onore per me: il radical chic per eccellenza e la cantante pop».
Corriere della Sera / Spettacoli