A CHIAMBRETTI IL DOPO ISOLA, ALLA GIALAPPA’S IL DOPO FESTIVAL

A CHIAMBRETTI IL DOPO ISOLA, ALLA GIALAPPA’S IL DOPO FESTIVAL

Piero Chiambretti

Piero Chiambretti, order orfano del suo Grand Hotel che Canale 5 ha deciso di non riproporre, si accontenterà del dopo-Isola, cioè un programma che commenterà in seconda serata la nuova stagione dell’Isola dei famosi. Insomma, una specie di dopo-Festival ma dedicato agli pseudo-naufraghi. A proposito di dopo-festival (Sanremo sarà su Rai 1 dal 9 al 13 febbraio) esso sarà condotto dalla Gialappa’s band e da Nicola Savino.

Maurizio Gasparri, Forza Italia, membro della commissione Vigilanza Rai, durante l’ultima riunione se l’è presa col contestato Capodanno di Rai 1: «Mi ha offeso la scelta di salutare il 2016 mandando nelle case degli italiani la canzone Vaffanculo di Marco Masini con il capostruttura Antonio Azzalini che cantava». Il presidente della commissione, Roberto Fico, 5stelle, lo ha redarguito e lui si è difeso: «Vaffanculo non è una parolaccia, ma solo una citazione». Misteri del politichese. In commissione è arrivata anche l’interrogazione del segretario della Vigilanza, Michele Anzaldi (Pd): corrisponde al vero che il Movimento 5 Stelle ha posto il veto, nelle sue partecipazioni tv, alla presenza del deputato del Pd Andrea Romano e che questo veto sia stato accettato da alcune trasmissioni del servizio pubblico? Se sì, ci troveremmo di fronte a un gravissimo vulnus del pluralismo, che andrebbe conseguentemente sanzionato. Secondo Anzaldi l’ostracismo grillino deriverebbe dal fatto che in alcune occasioni Romano avrebbe messo in difficoltà i 5stelle, costringendoli a brutte figure in diretta tv.

Barbara D’Urso (Pomeriggio5) in versione impegnata verso il mondo gay e in pressing affinché venga approvata la legge in discussione in parlamento. Intervistata da Gay.it dice: «Sono almeno nove anni, che tutti i giorni, in video e non, mi batto in prima persona per i diritti civili. E mi creda che nove anni fa, tutto ciò era piuttosto anacronistico. Oggi fa comodo un po’ a tutti battersi per i diritti civili ma io, a differenza loro, ci credo davvero e ci metto la faccia».

Silvio Berlusconi non ha preso bene le critiche del suo capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, verso Checco Zalone, proprio mentre Canale 5 mandava in onda il film del comico, Sole a catinelle, 52 milioni di euro di incasso. Inoltre è Medusa, la casa produttrice di Berlusconi, ad avere prodotto Quo Vado?, il nuovo film-boom di Zalone. Business per tutti, quindi, a cominciare da Medusa e Canale 5, che avrà la prima visione tv della pellicola. Forse Brunetta doveva mordersi la lingua.

Gaia Padovan scoppia a ridere mentre legge il sommario del Tgcom24, dove vi sono anche notizie tutt’altro che liete. Un incidente che ha fatto andare su tutte le furie il direttore Paolo Liguori. Lei si è giustificata: mi avevano appena raccontato una boutade molto divertente su un collega. Mi dispiace, è andata così, però meglio ridere che piangere.

Giordano Sangiorgi, organizzatore del Mei, il meeting annuale della musica indipendente, sta collaborando al programma Rotte indipendenti, una serie dedicata alla musica non legata alle grandi major. Le puntate saranno trasmesse in primavera da SkyArte. La regia è di Giangiacomo de Stefano e Lara Rongoni.

Antonio Campo Dall’Orto, d.g. Rai, continua nel ridisegno del vertice dell’azienda. Ha costituito la Direzione Digital (ex New Media Platforms) affidandone la responsabilità a Gian Paolo Tagliavia. Se ne è invece andato via Fabrizio Serri, che da Rai Pubblicià ha scelto di passare a Marketing Point, società indipendente attiva come agenzia media e di consulenza fondata da Giorgio Maino. Intanto in Rai tiene banco la vicenda di RaiExpo creata (58 persone) per supportare l’evento, che è terminato da un pezzo mentre la struttura non è stata smantellata e finora ha speso 11,8 milioni di euro.

Mara Venier rifiuta l’invito di Paola Perego e le dà buca a Domenica In (Rai 1) con un po’ di astio: «Mi auguro che la nuova dirigenza Rai abbia più rispetto per chi ha dato tanto a questa azienda». Insomma non è ancora stato elaborato il lutto della separazione.

Barbara D’Urso (DomenicaLive, Canale 5) non riesce a trattenere Vittorio Sgarbi, che abbandona con gesto plateale lo studio, dicendo: «Adesso che è stato depenalizzato l’insulto non vale nemmeno più la pena usarlo». Motivo dell’ira sgarbesca? «Ho ascoltato», spiega, «un’ora di insensatezze sulla presunta diversità dei 5stelle, movimento di cui non si conosce un pensiero, un’idea, e che pensa di disporre degli eletti come fossero cosa loro».

Fabio Fazio getta la spugna, per ora. Il ritorno di Rischiatutto, il quiz che avrebbe dovuto condurre dal 18 febbraio (e che RaiPubblicità stava già illustrando agli inserzionisti), è rinviato addirittura all’autunno, il giovedì sera su Rai 3. Il contentino sarà una serata-evento in primavera su Rai 1, con l’annuncio delle 10 puntate che seguiranno a ottobre. Sembra che il programma abbia bisogno di questo lungo rodaggio per non mandare Fazio allo sbaraglio. Il conduttore si ritrova poi nell’occhio del ciclone per essere diventato il testimonial di una campagna pubblicitaria (Tim) mentre l’Ordine dei giornalisti lo vieta.

Massimo Ranieri asfaltato da Maria De Filippi. La prima puntata di Sogno o son desto (Rai 1) ha calamitato 3,5 milioni di telespettatori (14,5% di share) assai indietro rispetto al concorrente C’è posta per te (Canale 5) che è arrivato a 5,6 milioni (25,08%).

Silvio Carini, presidente di Boing (canale destinato all’intrattenimento per ragazzi dai 6 ai 14 anni, nato da una joint venture tra Mediaset e Time Warner), si è aggiudicato in esclusiva i nuovi episodi di Mr Bean, in edizione cartoon. Dall’8 febbraio andrà in onda una striscia quotidiana alle 16. Il programma si ispira all’omonima serie britannica interpretata da Rowan Atkinson. Nel cartoon sono ripresi i lineamenti che caratterizzano il protagonista che debuttò in tv nel 1990.

ItaliaOggi

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