FABRIZIO CORONA IN ATTESA DI GIUDIZIO: POTREBBE TORNARE IN CARCERE

FABRIZIO CORONA IN ATTESA DI GIUDIZIO: POTREBBE TORNARE IN CARCERE

Fabrizio Corona in una immagine d'archivio). Lele Mora, <a href=click interrogato dai pm di Milano nell’ambito di un’inchiesta su una maxi-evasione fiscale chiusa nel luglio scorso, ha raccontato di avere avuto una "relazione" con Fabrizio Corona e di avere speso per lui "circa 2 milioni di euro" tra il 2004 e il 2006. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO” width=”444″ height=”217″ />

(di Redazione Tvzap) La Corte d’Appello di Milano sta valutando la possibilità di riconoscere la continuità dei reati ascritti all’ex re dei paparazzi: se decidesse in tal senso, per lui si riaprirebbero le porte della prigione

Colpo di scena nell’happy ending che sembrava aver connotato la vita di Fabrizio Corona, dopo le brutte vicende giudiziarie e il nuovo amore con Silvia Provvedi. Infatti, la Corte d’Appello di Milano si è riservata di decidere se riconoscere la continuazione dei reati per i quali Fabrizio Corona si è visto abbassare il cumulo della pena totale da 13 anni e 2 mesi a 9 anni e quindi è riuscito a ottenere l’affidamento in prova ai servizi sociali. In caso contrario l’ex fotografo dei vip rischia di tornare in carcere. E’ “preoccupata” la difesa dell’ ex re dei paparazzi dopo l’udienza di stamani durante la quale ha discusso nel merito chiedendo di confermare il provvedimento con cui il gip nel febbraio 2014 aveva applicato ‘lo sconto di pena’. Difesa che ha inoltre chiesto di trasmettere gli atti in Cassazione ritenendo non siano i giudici di secondo grado ma il giudice delle indagini preliminari a dover decidere sulla questione. Si tratta di un conflitto di competenza sollevato anche dal sostituto procuratore generale Antonio Lamanna. Anche su questo punto la Corte dovrebbe decidere entro 5 giorni: “Siamo preoccupati – ha detto Ivano Chiesa che con la collega Antonella Calcaterra difende Corona – se non riconoscono la continuazione, la pena aumenterà e saranno guai. Fabrizio dovrà tornare in carcere e il lungo lavoro per fargli ottenere l’affidamento in prova ai servizi sociali sarà stato inutile“. Proprio l’applicazione della continuazione dei reati di estorsione e di altri reati, tra cui quello di bancarotta, che ha fatto scendere il cumulo della pena da 13 anni e 2 mesi a 9 anni di reclusione (di cui circa 2 anni e mezzo già scontati in carcere), ha consentito a Corona di ottenere dai giudici di Sorveglianza l’affidamento in prova prima ‘temporaneo’ e nella comunità di Don Mazzi e poi a casa. E questo nonostante il 28 gennaio scorso la Corte di Cassazione avesse annullato con rinvio il provvedimento con cui il gip di Milano nel febbraio precedente aveva concesso all’ex fotografo dei vip lo ‘sconto di pena’.

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