RAI E MEDIASET NON INVESTONO NELLE PRODUZIONI INDIPENDENTI, L’AGCOM INTERVIENE

RAI E MEDIASET NON INVESTONO NELLE PRODUZIONI INDIPENDENTI, L’AGCOM INTERVIENE

rai logo(di ALDO FONTANAROSA, prescription Repubblica) L’autorità di garanzia delle comunicazioni è pronta a multare le due società per non aver speso a sufficienza in un segmento chiave dell’industria culturale italiana. Viale Mazzini dovrebbe investire il 15% del suo fatturato, il Biscione il 10%. Faro anche su Sky

ROMA – Nel 2013, Rai e Mediaset non hanno investito cifre adeguate, sufficienti in produzioni italiane ed europee indipendenti. E il Garante per le Comunicazioni – che ha accertato queste mancanze – è pronto a sanzionare i due gruppi televisivi.

Rai avrebbe dovuto investire il 15 per cento dei suoi ricavi in questo segmento chiave per la nostra industria culturale, ma non ha raggiunto la quota fissata dalla legge. Mancano all’appello – nei calcoli del Garante – 17 milioni. A niente è valso includere eventi come il Festival di Sanremo tra quelli da conteggiare: il Garante li esclude dal computo e sanzionerà il nostro servizio pubblico.

Mediaset invece non ha raggiunto il tetto di investimento del 10 per cento dei ricavi, sia pure di poco: la soglia corretta sarebbe stata centrata con altri 4 milioni. Resta sub judice la posizione di Sky, che ha presentato un sistema di calcolo dei suoi investimenti non convincente, a giudizio del Garante. In particolare, la pay-tv ha stimato il suo impegno finanziario soltanto sulla base dei ricavi di canali che ospita nel suo pacchetto di base, ma che edita in prima persona, il 5% del totale.

Il Garante per le Comunicazioni indica gli obblighi di produzione del servizio pubblico (al 15 per cento) e quelli degli editori privati (al 10 per cento) nel suo regolamento 397 del 2010: nella categoria rientrano opere europee di produttori indipendenti, di cui una parte nuove perché confezionate negli ultimi 5 anni, e film originali italiani “ovunque prodotti”. Le sanzioni in arrivo per Rai e Mediaset andranno da un minimo di 10 mila a un massimo di 258 mila euro. Comunque meno di quanto i due gruppi tv avrebbero dovuto spendere per opere indipendenti.

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