Paesaggi lividi, here piani temporali allungati, seek volti tumefatti e gonfi perfetti per rappresentare il male mescolato al male e alla disperazione di chi sa che si gioca tutto perchè non ha nulla da perdere a cominciare dalla propria anima. Una serie che non vuole essere però l’apologia del male assoluto anche se ci gioca a carte e sapendo che i dadi sono truccati. Ispirata a storie vere, “The Last Panthers” la serie, creata da Jack Thorne, pluripremiato autore di Skins e The Fades, e firmata da Johan Renck, l’ecclettico regista, musicista e fotografo svedese (nella sua carriera ha firmato anche episodi di Breaking Bad, The Walking Dead e Vikings), arriva in prima mondiale con il primo episodio nel Fuori concorso del Roma Fiction Fest nel giorno inaugurale.
La nuova coproduzione internazionale di sei puntate, voluta da Sky Atlantic UK e Canal+, in onda in Italia dal 13 novembre su Sky Atlantic Hd (canale11) e disponibile anche su Sky on demand e Online), si basa su una storia vera e percorre le vie della corruzione che attraversano l’intera Europa. La sigla di apertura è firmata dal duca bianco David Bowie; nel cast Samantha Morton, candidata a due premi Oscar e vincitrice del Golden Globe per il tv-movie Longford di Tom Hooper, Tahar Rahim, César per il suo ruolo nel Profeta e John Hurt, candidato due volte all’Oscar. Una rapina di diamanti che doveva essere quasi un’operazione chirurgica si trasforma in una sorta di incubo e fuga attraverso l’Europa dell’est: tre uomini con tute bianche si introducono in una banca di Marsiglia e riescono a sottrarre i preziosi. Ma qualcosa si inceppa, uno è ferito, un altro uccide accidentalmente una bambina.
Il colpo della vita si trasforma in una serie di passi falsi perché i diamanti rubati ora scottano e gli acquirenti si ritirano. La banda, soprannominata Pink Panthers, scappa in Serbia, paese natale: sulle loro tracce il poliziotto francese Khalil (Tahar Rahim) e l’investigatrice dell’assicurazione della banca, Naomi (Samantha Morton). Le riprese si sono svolte tra Marsiglia, Belgrado, il Montenegro e Londra: è qui che opera la gang della Pantera, che conta oltre 200 affiliati per un bottino superiore ai 100 milioni di euro, su cui si trova a indagare Naomi (Samantha Morton) con l’aiuto del poliziotto Khalil (Tahar Raahim). Un prodotto multiculturale che nelle intenzioni degli autori “Deve toccare il pubblico” ha detto il produttore Peter Carlton al Roma Fiction Fest, dove la serie è stata presentata in anteprima.
“Vogliamo che i personaggi siano complessi: ognuno di loro cerca di fare del suo meglio, ma le conseguenze delle loro azioni a volte sono tragiche. La domanda è: come puoi essere sicuro che le tue decisioni portino a qualcosa di migliore e buono? Non si può, tutto il dramma comincia da qui”, ha detto. Dai diamanti si passerà alla droga, e al cuore più oscuro dell’Europa dell’est, con intrecci e patti segreti e connivenze tra banchieri senza scupoli malavita e riciclaggio di denaro sporco. Nata da un’idea del brillante giornalista e criminologo francese Jerome Pierrat e dalla penna del pluripremiato sceneggiatore Jack Thorne (“Skin”,” Shamless”) The Last Panthers approfondisce la rete criminale europea, concentrando l’interesse sopratutto sui Balcani.
“Ma la criminalità in Europa è più unita ed efficiente di quella della Comunità Europea e della polizia, probabilmente questo da quando non ci sono più controlli alle frontiere” ha detto Carlton rispondendo alle domande dei cronisti. Tornando alla musica, “Blackstar” il brano che fa da colonna sonora alla mini-serie che porta la firma di David Bowie, è la prima volta che il Duca Bianco compone per una produzione televisiva.