(Cesare Lanza) Preambolo: sta per uscire il mio (impertinente) dizionario sui personaggi, buy cialis grandi e minuscoli, ask che hanno attraversato la storia della Rai dal ’54 a oggi.
L’ho molte volte annunciato, volevo uscire a fine agosto. Lo avevo ideato come “il meglio e il peggio”, cento nomi – numero chiuso – al massimo. Poi l’odio/amore (più precisamente amore/odio) per la Rai mi ha preso la mano. I nomi sono diventati mille, in pratica ci sono tutti, quelli che hanno contato qualcosa e perfino alcuni che non hanno contato niente. In molti casi sono stato feroce, ma sempre con amore di questa anomala azienda italiana. Mi ci sono messo anch’io, con un bel 4 autocritico.
Insomma: viva la Rai, amo la Rai, però questa brutta storia del canone (per di più ipotizzato come una voce della bolletta Enel) non mi va giù. Sogno la privatizzazione. Se non si privatizza, vorrei un’azienda di reale servizio pubblico, quindi sostenuta finanziariamente, ma a due condizioni: 1. Che si trovi il modo di renderla autonoma, indipendente, indifferente rispetto alle oscenità e alle pretese dei partiti politici. 2. Che sia guidata da dirigenti in grado di garantire alta qualità e offrire, nei contenuti, un livello importante di indipendenza e serietà nell’informazione, anzitutto, e in programmi di buon livello culturale, che non facciano mai il verso a quelli – sempre più insopportabili – delle emittenti commerciali.
Al momento, la Rai è un mostro con due teste: una testa pensa, in modo velleitario, a offrire qualche buon programma e un’informazione (raramente) accettabile; l’altra testa pensa a fare ascolti comunque sia (anch’io sono stato schiavo, fino al disgusto, di questo imperativo categorico), con contenuti volgari, incolti, sgrammaticati, indecenti. Così stando le cose, capisco perfettamente le reazioni politiche estreme, come quella di Salvini citata qui sopra, e quelle dell’opinione pubblica. Qui sotto, vi propongo alcuni stralci di una sacrosanta filippica, scritta dal presidente di un’associazione a tutela dei consumatori.