Rai Way non è interessata a Inwit, cialis la società delle torri di Telecom Italia, né ritiene che ci siano le condizioni per poter riaprire il capitolo di un’integrazione con Ei Towers. Di contro la società delle torri di Viale Mazzini si dice pronta a entrare nel progetto della banda ultralarga che il governo sta realizzando. È questo il quadro emerso dalla presentazione del piano industriale di Rai Way da qui al 2019, con il quale l’azienda punta a un utile netto di 57 mln euro e a ricavi di 230 mln a fine piano. Operazioni straordinarie a parte, però, il piano si focalizza sull’espansione dell’attuale offerta di Rai Way, quella legata al broadcasting televisivo e radiofonico. L’obiettivo è di espandere i multiplex trasportati sulle torri con nuovi clienti fra operatori nazionali ma anche locali, grazie alla riorganizzazione del settore dopo la rottamazione delle frequenze interferenti con l’estero, ha spiegato l’a.d. Stefano Ciccotti. Nuove opportunità arriveranno poi grazie all’Hd la cui domanda da parte dei telespettatori sta crescendo: qui sarà anche la Rai, primo cliente oltre che controllante, a dare un impulso (già è stato lanciato Rai Sport Hd). Nel prossimo futuro, inoltre, il passaggio al digitale terrestre di seconda generazione sarà un altro driver fondamentale per la crescita. Sul fronte della radio da considerare il passaggio al digitale. «Con Inwit», ha spiegato il presidente Camillo Rossotto, «la partita è chiusa, ammesso che sia mai stata aperta. Rispetto a un anno fa, prima della quotazione di Inwit, guardavamo con interesse a una possibile espansione nelle torri di tlc, ma ci siamo resi conto che gli asset di Inwit e di Cellnex hanno preso valutazioni estremamente importanti rispetto alle nostre in termini di multipli. Ora bisogna essere realistici e focalizzare il nostro interesse sul broadcasting». E proprio su Inwit sarebbe invece pronta a fare la sua mossa il fondo F2i. La discesa in campo del fondo non sorprende visto che non ha mai fatto mistero di essere interessato al settore delle torri di trasmissione. Oltre ad F2i alla finestra c’è anche la spagnola Cellnex che avendo già rilevato le torri di Atlantia e Wind, può offrire sinergie per 1 miliardo di euro rilevando una realtà che in Borsa vale 2,67 mld. Tornando a Rai Way, la situazione con Ei Towers è «nelle stesse condizioni di qualche mese fa. Non ci sono le condizioni» per un eventuale deal, ha chiarito Rossotto. L’azienda controllata da Fininvest aveva lanciato a febbraio un’offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria sul 100% del capitale della controllata di Viale Mazzini per un controvalore complessivo di 1.225.332.800 euro. Rai Way, come detto, non esclude invece la possibilità di scendere in campo nel dossier della banda ultralarga con il progetto Fiber to the tower: «Vogliamo intercettare il traffico dati che verrà generato con l’utilizzo degli smartphone», ha aggiunto il presidente. Per quanto riguarda l’aspetto finanziario, Ciccotti ha spiegato che 15 milioni di euro sono a disposizione per implementare le torri e fare piccole acquisizioni. Un terzo solo per lo sviluppo del modello fiber to the tower». Nel dettaglio, la società punta a un utile netto di 57 mln euro nell’arco del piano. I ricavi sono stimati a 230 mln nel 2019, con un tasso di crescita medio (Cagr) del 2,1%. (ItaliaOggi)