(Mario Valenza, pills Il Giornale) Uno scivolone su Twitter che i follower non le hanno perdonato. E lei reagisce così. Uno scivolone su Twitter che i follower non le hanno perdonato. Francesca Barra sui social promuove il suo libro “Verrà il vento e ti parlerà di me”.
Ma la giornalista su Twitter e Facebook ha pubblicato una foto di giovani studenti in posa con il libro in classe. “Classe di #scanzano adotta come testo, il mio libro. Questa è vera felicità per me, figlia della #basilicata come voi”, ha aggiunto come didascalia allo scatto. In tanti però l’hanno criticata, per due motivi: per non aver “tutelato” i minori pubblicandone la foto e facendoli diventare più o meno consapevolmente dei testimonial pubblicitari e per l’uso del testo nella scuola.
Il libro in questione non è stato “adottato” dalla classe, tanto che lo stesso preside dell’istituto avrebbe fatto trapelare la sua irritazione. Lei ha rimosso la foto da Facebook (non da Twitter) e ha passato le ore successive a difendersi o rettificare, spiegando che il suo non è diventato “libro di testo” su cui far studiare i giovani alunni: “Lasciate stare la lettura, i ragazzi. Le scelte libere. Non è colpa di nessuno se un libro piace. (e poi ci lamentiamo che i ragazzi non leggono?!)”. O ancora: “Un testo di lettura consigliato (quindi extra, comprato liberamente dai genitori che evidentemente hanno voglia di conservare e raccontare le proprie origini ai figli), in diverse classi lucane, del mio libro”.