E’ morta il 29 dicembre, “serenamente e circondata dalla sua famiglia, a Clapham, nel sud di Londra”. A darne notizia, i profili social ufficiali della stilista considerata la regina dello stile punk. Nata a Tintwistle nel 1941, Vivienne ha continuato a fare le cose che amava, fino all’ultimo momento, progettando, lavorando sulla sua arte, scrivendo il suo libro e cambiando il mondo in meglio. La sua innovazione e il suo impatto negli ultimi 60 anni sono stati immensi e continueranno in futuro
Londra piange la sua ‘seconda regina’: è morta Vivienne Westwood. Designer e attivista britannica di fama internazionale, si è spenta a 81 anni a Clapham (Londra) dopo una lunga malattia che aveva deciso di tenere nascosta.
LE SPOSE PUNK DI VIVIENNE WESTWOOD
Considerata la regina indiscussa del punk, Westwood ha lasciato la sua forte impronta anche nel mondo degli abiti da sposa. Con coraggio stravolse il settore bridal, mettendo da parte il bianco e i tessuti tradizionali per fare spazio a colori più audaci, borchie e corpetti sensuali. “La gente sembra ancora sorpresa del fatto che io sia partita dal punk per approdare all’alta moda, ma è tutto collegato”, raccontò la stilista. “Per questo motivo chiamammo una delle prime collezioni Punkature. Non si tratta di moda, vedi. Per me, si tratta di storia. Si tratta di idee”. La prima modella ad indossare un suo abito da sposa punk fu Kate Moss, due anni dopo, toccò a Naomi Campbell. Tra le sue creazioni più famose non si può non citare l’abito indossato da Sarah Jessica Parker, nella famosa scena del film ‘Sex and the city’, quando la protagonista Carrie Bradshaw viene lasciata da Mr. Big.
IL RAPPORTO CON ASSANGE
Il fashion è stato un megafono molto potente per le sue battaglie. Vivienne Westwood ha sempre lottato per combattere le ingiustizie e il capitalismo, responsabile a suo dire, “della guerra e della corruzione”. Speciale, il rapporto che la legava a Julian Assange: nel 2013 la designer si presentò al Met Ball, uno degli eventi più importanti di New York, con una fotografia di Bradley Manning, spia nel caso WikiLeaks, con su scritto “Truth”. Un gesto, che Julian Assange commentò così: “Quella sera, Vivienne era l’unica persona che avesse a che fare con le origini del punk ed era anche l’unica ad aver compiuto un atto punk. E la gente non sapeva come gestirlo”. Recentemente, la stilista aveva detto: “Julian Assange è un eroe ed è stato trattato atrocemente dal governo britannico”.
L’IMPEGNO PER IL CLIMA
Nel 1992 Vivienne Westwood fu insignita anche dalla Regina Elisabetta II dell’Order of the British Empire. Il suo impegno politico e civile si manifestò, forte e chiaro, anche nella “Lettera alla Terra”, un discorso registrato al Globe Theatre di Londra in occasione della Cop26 nel 2021. Qui, in un appello ai leader mondiali, l’attivista aveva chiesto: “Salvate le nostre anime”.