Ospite nel salotto di Vieni da Me c’è Michele Cucuzza.
Michele Cucuzza che ha accettato di rispondere alle ormai famose domande al buio del programma.
Ti sei mai pentito di aver lasciato la conduzione dl Tg? “No – risponde Cucuzza – l’ho fatto per dieci anni. E poi ho fatto una esperienza fantastica a La Vita in Diretta. Non mi pento di nulla”.
Com’è nata la passione per il giornalismo?
“Da ragazzino – spiega – a casa c’erano sempre tanti giornali anche se mio padre faceva tutt’altro. Era un vulcanologo”.
Sei fidanzato? “Sì”.
E’ pugliese? “No, è calabrese”.
Che voto ti dai come fidanzato? “Da uno a dieci? Non posso darmi dieci, quindi… diciamo otto”.
Sei romantico? “Certo. Sono così. Sono romantico. Sono romantico”.
Parteciperesti mai a un reality show? “Perché no? Ho fatto di tutto. Ho fatto anche la satira di me stesso con Sabina Guzzanti. Non mi manca nulla. Il reality non lo ho ancora fatto e quindi… perché no?”.
Cosa potrebbe far scoprire un reality show di Cucuzza? C’è un aspetto di te che non conosciamo?
“Diciamo che farei di tutto, anche ballare ma… senza fare il concorrente”.
Cucuzza poi prova qualche passo di tango con la Balivo.
“Meglio in una casa…” scherza la conduttrice.
Sei stato un padre presente malgrado la separazione? “Ho cercato di esserlo. Mi sono sforzato. Ho cercato di essere presente malgrado il lavoro. Ho cercato poi di non fare quello che si sente in colpa e poi fa tanti regali”.
Come mai la politica non ti ha mai cercato? “Io penso che ognuno debba fare il suo mestiere. Seguo molto la politica. Però penso di non essere la persona giusta per fare attività politica. Faccio quello che so fare”.
Alle elezioni per il presidente Mattarella hai avuto due voti…
“Chiedo scusa. Sono stati due parlamentari che quel giorno, evidentemente, non erano particolarmente lucidi”.
Hai mai perso le staffe? “Certo. Io cerco di essere completo ma quando ti girano, ti girano. Ma non ritengo che sia necessario esprimersi in maniera aggressiva. Non ritengo necessaria l’aggressività. Poi quando giro in macchina mi arrabbio anche io”.
Le parolacce le dici? “Sì. Ma scherziamo. A bizzeffe”.
Hai paura di invecchiare? “No, assolutamente. Non ho questa paura”.
I tuoi genitori non ci sono più. Hai dei rimpianti? “Non c’è giorno in cui non penso a loro. Poi più passano i giorni e più penso che sto diventando come mio padre. Dobbiamo abituarci anche a questo. La mancanza è un sentimento che alla fine arricchisce la tua giornata”.
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