Il primo concorrente eliminato dal talent show di Sky Uno è stato ospite di Fiorello all'”Edicola Fiore”
Diego, partiamo da una curiosità. Come hai riempito le sei ore di viaggio verso Roma affrontate stanotte per raggiungere L’Edicola Fiore?
Ho riacceso il cellulare, visto che quando i concorrenti di X Factor entrano nel loft lo consegnano alla produzione, e così ho potuto chiamare la famiglia e gli amici: è stato bello e divertente risentirli e non sono riuscito a dormire a causa dell’adrenalina. A Roma stamattina ho conosciuto Fiorello e siamo andati in onda: lui è geniale e divertente.
Torniamo ai Live di ieri sera. Arisa ha fatto mea culpa in diretta ammettendo con il pezzo di Raphael Gualazzi, L’estate di John Wayne, forse non era adatto a te. Per quello sei stato eliminato?
Penso che l’eliminazione dipenda da più fattori. Di certo il pezzo di Gualazzi è molto distante da me ma è un brano che mi piace e che ho cercato di fare mio. Comunque X Factor è anche questo: mai avrei pensato di cantare Gualazzi o di lavorare con Arisa, che è vera, sincera e spumeggiante.
Come si sta da introspettivo sul palco di un mega show come X Factor?
Mi hanno definito così forse perché sono un cantautore, ma io non mi ci sento. Sul quel palco è stato sinceramente bello e rifarei tutto alla stessa identica maniera perché per me è stata un’occasione magica. Sono il primo eliminato, un po’ di rammarico c’è e un altro Live l’avrei fatto volentieri proprio perché mi sono divertito molto.
Al ballottaggio contro i Les Enfentas ti aspettavi di uscire?
No, non me l’aspettavo di uscire ma servono anche questi momenti. Esco a testa alta.
Fedez ha detto di aver preferito il tuo cavallo di battaglia, Io vivrò di Battisti, alla prima esibizione.
Anche il pubblico. Non so se si è visto in diretta ma tutta la sala si è alzata in piedi e per me è stata un’emozione incredibile.
Il momento indimenticabile e quello più brutto di questa esperienza?
Quello più bello è stata la standing ovation del pubblico. Il più brutto non c’è…piuttosto è stato malinconico quando Arisa è venuta a salutarmi e mi ha dato un bacio sulla guancia: lì mi ha ribadito di aver sbagliato la scelta del brano.
Prima di cominciare hai detto di non sentirti pronto per pubblicare qualcosa di tuo. Dopo il primo Live è cambiato qualcosa?
Io scrivo da quando ho 14 anni, adesso è arrivata l’ora di far sentire qualcosa di mio. Il momento giusto per pubblicare i pezzi non è una cosa che s’improvvisa, devi sentirti pronto a uscire dal guscio: ora lo solo. Ho lavorato suonando le chitarre nel pezzo che Clementino ha portato a Sanremo 2016, i nostri rapporti sono buoni e forse collaborerò ancora con lui. Le idee e la passione non mi mancano.
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— Rosario Fiorello (@Fiorello) 28 ottobre 2016
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