Il cast di “Breaking Bad” e “Better Call Saul” si riunisce per… scioperare con registi e sceneggiatori. Al picchetto, davanti alla Sony Pictures c’erano tutti. Bryan Cranston e Aaron Paul, affiancati dai co-protagonisti Betsy Brandt, Charles Baker, Matt Jones, Norma Maldonado e Jesse Plemons. A loro si è unito lo scrittore Peter Gould, che ha anche co-creato “Better Call Saul” con il “papà” di “Breaking Bad” Vince Gilligan. Alla reunion di solidarietà anche le star di “Better Call Saul” Rhea Seehorn, Patrick Fabian, Juan Carlos Cantu e Javier Grajeda.
Lo sciopero della Writers Guild of America (WGA) sta per entrare nel suo quarto mese, mentre quello del SAG-AFTRA si sta avvicinando al secondo mese. E dopo la reunion del cast di “Glee”, che la scorsa settimana ha scioperato compatto insieme ad attori e sceneggiatori ecco le star di un’altra serie cult al completo che incrociano le braccia per solidarietà.
Cranston, che ha interpretato il ruolo dell’insegnante diventato re della droga Walter White in “Breaking Bad”, indossava maglietta SAG-AFTRA bianca, pantaloncini neri, occhiali da sole neri e scarpe da ginnastica. In mano teneva un cartello nero con la scritta ‘SAG-AFTRA In sciopero!’.
Il suo co-protagonista Aaron Paul, che interpretava l’ex studente di Walter diventato socio in affari, ha optato per una camicia a righe bianche e nere, occhiali da sole neri, pantaloni color kaki e scarpe da ginnastica bianche per il suo look da picchetto.
La serie cult “Breaking Bad” ha debuttato nel gennaio 2008 ed è durata cinque stagioni per poi dare vita all’altrettanto acclamato spin-off “Better Call Saul”, con Bob Odenkirk nei panni del losco avvocato Saul Goodman.
“Better Call Saul” è andato in onda per altre sei stagioni su AMC, tra il 2015 e il 2022, seguendo le vicende di un avvocato mite di nome Jimmy McGill che si trasforma in Saul Goodman.
“Breaking Bad” ha vinto 16 Emmy Awards, inclusi i premi consecutivi come Miglior serie drammatica per le sue ultime due stagioni nel 2013 e nel 2014.
Better Call Saul è candidato agli Emmy 2023 che però a causa proprio delle proteste sono stati posticipati al 2024. Lo spin-off si è concluso poco più di un anno fa con la sesta e ultima stagione.
Lo sciopero Si tratta del primo sciopero degli attori dell’industria cinematografica e televisiva dal 1980 e del primo sciopero simultaneo degli attori e dei sindacati degli sceneggiatori dal 1960. La protesta degli attori si salda a quella degli sceneggiatori, che hanno incrociato le braccia a maggio per la prima volta dopo 63 anni. Le star del piccolo e grande schermo si sono uniti ai colleghi scrittori nei picchetti che da inizio maggio paralizzano l’industria dello spettacolo statunitense.
Il sindacato degli attori, che rappresenta 160 mila iscritti, ha votato all’unanimità dopo che è fallito il tentativo di un accordo in extremis con gli studios. Si tratta del primo sciopero degli attori contro l’industria cinematografica e televisiva dal 1980 e la prima volta che attori e sceneggiatori incrociano le braccia contemporaneamente dal 1960, quando a capo dell’ordine degli attori (che allora si chiamava Screen Actors Guild) c’era Ronald Reagan.