Rai, Salini: prima metodo, poi nomi Sanremo

Rai, Salini: prima metodo, poi nomi Sanremo

“Prima il metodo, poi il concept, la direzione artistica e infine i nomi”: l’ad della Rai, Fabrizio Salini, ha sintetizzato così il percorso che intende portare avanti per la realizzazione di Sanremo 2020, l’edizione numero 70 del festival alla quale la tv pubblica tiene particolarmente.
“Vogliamo mettere al centro il progetto, il racconto di Sanremo, poi verranno i nomi”, ha ribadito poi ai microfoni di Rainews 24.
Per questo ha riunito, tra le sedi di Viale Mazzini a Roma e di Corso Sempione, i rappresentanti dell’industria e di tutta la filiera musicale coinvolta nel festival. Sul tavolo, alcune questioni centrali: la selezione dei cantanti e il meccanismo di gara; le giurie e le votazioni; il potenziale conflitto di interessi del direttore artistico; la lunghezza dei brani.
Obiettivo, realizzare un “Sanremo migliore”, ascoltando il punto di vista dei principali interlocutori, con esperienze e sensibilità diverse.
Oltre a Salini, hanno partecipato alla riunione il direttore di Rai1 Teresa De Santis, il vicedirettore Claudio Fasulo, la direttrice di Radio2 Paola Marchesini; e ancora il ceo di Fimi Enzo Mazza; Filippo Sugar (Sugar) e Dario Giovannini (Carosello) in rappresentanza delle case discografiche indipendenti; il presidente della Pmi Mario Limongelli; il presidente Assomusica Vincenzo Spera; il presidente Afi Sergio Cerruti; il presidente del Mei Giordano Sangiorgi; Enrico Capuano dell’Associazione italiana artisti; il distributore Claudio Ferrante; gli organizzatori di eventi Francesco Barbaro e Massimo Bonelli; il sondaggista Antonio Noto; l’esperto del settore Stefano Senardi; il dirigente di Audiocoop Marco Mori; Christian Perrotta della Rete dei Festival; il giornalista musicale Andrea Spinelli presidente della sala stampa a Sanremo, la responsabile dell’Italia Music Export della Siae, Nur Al Habash.
Tra gli spunti emersi, la richiesta di un maggiore spazio ai giovani; l’apprezzamento per l’assenza di eliminazioni dalle ultime edizioni; l’importanza della trasparenza per evitare possibili nuove polemiche in tema di conflitto di interessi del direttore artistico.

ANSA

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