Buon compleanno Paolo Sorrentino: ecco i segreti dei suoi film

Buon compleanno Paolo Sorrentino: ecco i segreti dei suoi film

Da La Grande Bellezza che in origine doveva intitolarsi «L’Apparato Umano» – come il romanzo scritto dal protagonista Jep Gambardella – alle 3 ore di trucco cui si sottopose Tony Servillo per diventare Il Divo Andreotti fino a Jude Law a lezione di latino per «diventare papa»

Tanti auguri a Paolo Sorrentino. Il regista premio Oscar compie 51 anni il 31 maggio 2021. Visionario e felliniano, l’acclamato cineasta partenopeo ha raccontato col suo stile unico la realtà italiana, spesso insieme all’amico e attore Toni Servillo, con cui fino a oggi ha girato cinque film. Nel 2008, si aggiudica il Premio della Giuria al Festival di Cannes per Il Divo. Sei anni più tardi vince l’Oscar come miglior film straniero per La grande bellezza. Durante la corsa alla più prestigiosa delle statuette, la pellicola si porta a casa anche il BAFTA e il Golden Globe.

Nel 2010, esordisce nel mondo letterario con il romanzo bestseller Hanno tutti ragione, terzo classificato al Premio Strega. L’anno scorso è stato direttore artistico di un numero di Vanity Fair diventato da collezione.

Un successo travolgente quello di Sorrentino che lo ha ricompensato per una vita non proprio facile. Nato nel quartiere del Vomero, a Napoli, rimane orfano di entrambi i genitori all’età 16 anni dopo che il padre e la madre muoiono nel sonno, avvelenati dal monossido di carbonio di una stufa. Salvo «grazie a Maradona», che era andato a seguire in trasferta, Sorrentino sceglie la Facoltà di Economia e Commercio, ma poi a 25 anni cambia idea per darsi alla Settima Arte.

Oggi, vogliamo festeggiare il suo compleanno con i segreti dei suoi film. Da La Grande Bellezza che in origine doveva intitolarsi «L’Apparato Umano» come il libro scritto dal protagonista Jep Gambardella alle 3 ore di trucco al giorno cui si sottopose Servillo per diventare Il Divo Andreotti fino a Jude Law a lezioni di latino per farsi The Young Pope

L’uomo in più (2001)

Ascesa e declino dei fratelli Tony e Antonio Pisapia: il primo cantante, il secondo calciatore. Le canzoni di Tony sono interpretate dallo stesso Toni Servillo e scritte dal fratello Peppe insieme a Sorrentino. Il personaggio di Antonio Pisapia (Andrea Renzi) è ispirato al calciatore Agostino Di Bartolomei.

Le conseguenze dell’amore (2004)

Titta Di Girolamo è un uomo di mezz’età che da otto anni vive in un lussuoso hotel di Lugano, in Svizzera, custodendo un segreto inconfessabile. La pellicola è stata inserita tra i «101 film di culto (1001 Movies You Must See Before You Die)» secondo Steven Schneider. Sin da allora, Sorrentino dichiarò che dirigere Servillo è una passeggiata, poiché riesce a entrare nel personaggio fin dalla prima lettura della sceneggiatura.

L’amico di famiglia (2006)

La storia di un usuraio settantenne (Giacomo Rizzo) cinico e sgradevole. Sorrentino si è ispirato a Brutti, sporchi e cattivi di Ettore Scola.

Il divo (2008)

Il titolo del film deriva dal soprannome dato ad Andreotti dal giornalista Mino Pecorelli, ispirandosi a Giulio Cesare. Il vero Giulio Andreotti definì la pellicola una «mascalzonata». Per farsi senatore a vita, Servillo si sottopose a 3 ore di trucco al giorno sotto le sapienti mani dei nominati all’Oscar, Aldo Signoretti e Vittorio Sodano.

La grande bellezza (2013)

Il film che è riuscito a riportare a casa l’Oscar, dopo ben 15 anni da La vita è bella di Benigni, in origine doveva intitolarsi L’Apparato Umano come il romanzo scritto dal protagonista Jep Gambardella.

Youth – La giovinezza (2015)

Sorrentino ha scritto la sceneggiatura pensando a Michael Caine come personaggio principale. Mick Boyle, il regista interpretato da Harvey Keitel, non è autobiografico ma è un mix di influenze: «ha un pò Roger Corman, un po’ di Sidney Lumet e un po ‘di William Friedkin”

The Young Pope (2016)

Per farsi primo papa italo-statunitense della storia, Jude Law ha preso lezioni di latino. L’attore ha dichiarato che indossare quei sontuosi paramenti sacri «era come indossare due tappeti». Anche la tiara papale era pesantissima, benché fosse creata con materiale più leggero e non in metallo pieno come quelle indossate dai suoi veri predecessori.

Loro (2018)

Toni Servillo diventa Berlusconi affidandosi a Maurizio Silvi e Aldo Signoretti (vincitori dell’Oscar per il Miglior Trucco per Moulin Rouge!). Il film occhieggia allo Scorsese di The Wolf of Wall Street.

The New Pope (2020)

John Malkovich affianca Jude Law nel sequel di The Young Pope. Se nella prima stagione è stata ricreata la Cappella Sistina (a Cinecittà in scala 1:1.), per questa nuova avventura pontificia è stata riprodotta una fedelissima copia della Pietà di Michelangelo in scala (oltre al blocco dell’altare del baldacchino berniniano).

vanityfair.it

Torna in alto