FIORELLO PORTA LA SUA “EDICOLA” IN TV: “È UNA PROVA, SE NON FUNZIONIAMO SIAMO PRONTI A CHIUDERE”

FIORELLO PORTA LA SUA “EDICOLA” IN TV: “È UNA PROVA, SE NON FUNZIONIAMO SIAMO PRONTI A CHIUDERE”

Parte oggi, alle 7.30, in diretta su Sky Uno HD, la rassegna stampa all’insegna del buonumore dello showman siciliano

FiorelloTorna in televisione «da pioniere», a cinque anni da Il più grande spettacolo dopo il weekend, il suo show del lunedì, trasmesso su Rai Uno in prima serata. Ma stavolta la nuova sfida professionale di Rosario Fiorello non ha (quasi) nulla a che fare con il varietà. Trasloca su Sky Edicola Fiore, il fortunato format web che è valso quest’anno allo showman siciliano anche il premio È giornalismo . Una rassegna stampa all’insegna del buonumore trasmessa alle 7.30 – in diretta – su Sky Uno HD e alle 8.00 su Tv8, con una «edizione speciale» in onda alle 20.30.
Nove puntate speciali da 30 minuti, a partire da oggi, in cui si cercherà di mantenere l’atmosfera d’allegria e complicità che ha reso grande l’esperimento web. Anche se «nove puntate sono poche per fidelizzare a un programma così, come succede per certe trasmissioni radiofoniche», ammette Fiorello. Che parla di una vera e propria prova: «Si dovrà vedere se funziona oppure no, siamo pronti a chiudere se verremo massacrati dai giornalisti».
Una differenza rispetto alla versione web è la presenza del giornalista di Sky Sport Stefano Meloccaro, che prenderà parte alla trasmissione nell’inedita veste di spalla: «Per me è un grande onore stare al suo fianco – commenta Meloccaro –. Ho iniziato a fare l’animatore mentre lui smetteva, avevo il suo poster in camera: sono contento di lavorare con il mio mito di allora».
L’Edicola Fiore attinge a tutto ciò che trova spazio sui giornali – carta stampata, siti web, attualità, vignette, interviste – per costruire un’ironica carrellata sulla società. Il compito non sarà facile, soprattutto alla luce del grande successo ottenuto dal capostipite in rete: «Siamo consapevoli che andremo incontro alla fatidica frase “era meglio sul web”, ma quando finiremo la trasmissione diranno “però era meglio in tv”».

La Stampa

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