Il comico, ora online su YouTube con il TG Casa 40ena, e la rara confessione sul privato: «Per la prima volta lavoro con la mia fidanzata». E chiarisce: «Vivo una fase di cambiamento, di rinascita. Ma non mi sento pronto per diventare padre»
Per la prima volta Maccio Capatonda (alias, Marcello Capoccia) lavora a quattro mani con la sua fidanzata. E lo fa in un progetto inedito, la sua prima auto-produzione indipendente. Parliamo del TG Casa 40ena, un telegiornale ironico online sul suo canale YouTube con le notizie meno interessanti da tutta la casa. Per intenderci, in poco più di tre minuti vengono trattati temi che vanno dall’invasione dei peli di gatto al funerale della pianta di peperoncino fino alla ricerca del calzino spaiato.
Com’è lavorare a casa con la tua compagna?
«Un’esperienza arricchente. Ammetto che mi dà una grande mano. Non solo mi confronto con lei sulle idee, ma le affido le riprese e le sto insegnando a montare».
Non litigate mai?
«Oddio… io sono un super preciso e ogni tanto perdo la pazienza. Per esempio, mi sono arrabbiato pochi giorni fa quando in fase di montaggio mi sono accorto che lei aveva involontariamente ripreso anche il suo braccio».
E come reagisci?
«Sul momento, mi demoralizzo. Ma dura poco, anche perché sono conscio che lei non sia del mestiere e che tutto sommato non sarebbe obbligata ad aiutarmi».
Maccio Capatonda sei autore, interprete e montatore dei tuoi video. Quale parte del lavoro ti diverte di più?
«Adoro la fase del montaggio perché è quella che ti permette di dare forma definitiva all’idea, di trasformare gli errori e di inventare nuove soluzioni. In altre parole, è nel montaggio che esprimo al cento per cento la mia creatività».
Ma dove trovi l’ispirazione?
«Dall’osservazione della realtà, in modo spontaneo. Non sono di quelli che si siedono davanti al pc con l’obiettivo di scrivere la battuta divertente che conquisti il pubblico».
A proposito, che rapporto hai con il pubblico?
«Non faccio spettacoli live, quindi ho un pubblico che mi segue a distanza attraverso il piccolo schermo e internet. Detto questo, negli anni mi sono costruito una solida e affettuosa base di fan che mi seguono in tutte le mie avventure».
TG Casa 40ena a parte, come trascorri questo periodo di isolamento?
«Sono impegnato su diversi fronti. Sto scrivendo la sceneggiatura del mio terzo film, di cui in teoria dovrebbero cominciare le riprese a luglio, e lavorando al mio primo libro. All’inizio ho passato le giornate a leggere le notizie, adesso evito con cura di farmi prendere dal trip di seguire minuto per minuto gli aggiornamenti».
E come ti senti sotto il profilo psicologico?
«Per fortuna a casa io sto bene, anche perché possiamo contare sulle nuove tecnologie: da internet a Netflix. Senza, le giornate sarebbero molto più noiose. In definitiva, nonostante tutto, mi sento ottimista e creativo. Ho voglia di rinnovarmi e di rimettermi in discussione».
Maccio Capatonda, ma in questa fase di rinnovamento stai pensando forse anche di diventare padre?
«In realtà, no. Non sento un viscerale desiderio di paternità. E nemmeno la mia ragazza, che ha 34 anni, esprime il desiderio di diventare mamma. Certo, ci abbiamo pensato. Ma per il momento l’ipotesi è sempre stata accantonata».
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