Karla Sofía Gascón nel mirino per colpa di vecchi tweet razzisti e islamofobi: Oscar a rischio?

Karla Sofía Gascón nel mirino per colpa di vecchi tweet razzisti e islamofobi: Oscar a rischio?

 

(di Francesca Mennone) L’attrice Karla Sofía Gascón, fresca di nomination ai Premi Oscar 2025 per la sua interpretazione nel film Emilia Pérez, è finita nel mirino delle polemiche a causa di alcuni vecchi tweet scritti di suo pugno tra il 2020 e il 2021. In particolare, Gascón scrive parole di dubbio gusto nei confronti della comunità musulmana, della vicenda George Floyd e della pandemia di COVID-19.

I post sono stati furtivamente cancellati, ma si sa: Internet non dimentica. E così, ecco che le parole permangono, mettendo a dura prova la reputazione della prima attrice dichiaratamente transgender nella storia degli Oscar a ricevere una nomination e, forse, a mettere a rischio la stessa corsa alla statuetta d’oro.

I tweet islamofobi

Karla Sofía è in lizza come migliore attrice protagonista per la sua interpretazione in Emilia Pérez, film diretto da Jacques Audiard – anche lui in cinquina come miglior regista – e che nel cast annovera anche la cantante e attrice Selena Gomez.

In uno dei tweet incriminati e resi pubblici dalla rivista statunitense Variety, datato 22 novembre 2020, parla di un sospetto aumento della popolazione musulmana in Spagna. “È solo una mia impressione o ci sono più musulmani? Ogni volta che vado a prendere mia figlia a scuola ci sono più donne con i capelli coperti e le gonne fin sotto le scarpe. Il prossimo anno anziché l’inglese dovremo insegnare l’arabo”.

Ma non è l’unico tweet evidentemente islamofobo: nel 2021 scrive, infatti, che “l’Islam non rispetta i diritti internazionali” e che tutte le religioni, compreso il cattolicesimo, “dovrebbero essere messe al bando se non rispettano i diritti umani”.

George Floyd? “Un truffatore tossicodipendente”

Nel 2020 scoppiava il caso George Floyd, che ha spinto migliaia di persone a protestare nelle piazze degli Stati Uniti affiancate dal movimento Black Lives Matter – protesta che, a macchia d’olio, si è allargata anche fuori dal continente americano. Anche allora Gascón non si è risparmiata, arrivando a definire Floyd come un “truffatore tossicodipendente” la cui morte non interessava veramente se non per “dimostrare che c’è ancora gente che considera i neri come scimmie senza diritti e i poliziotti assassini”. “Si sbagliano – scrive l’attrice – Forse non è più una questione di razzismo ma di classi sociali che si sentono minacciate. Questa è la vera differenza”.

Critiche alla diversity degli Oscar

Anche la cerimonia degli Oscar sono state vittime delle parole al vetriolo di Karla Sofía. In particolare, l’attrice critica l’edizione del 2021, la prima dopo la pandemia, che vide come vincitore il film Nomadland di Chloé Zhao: “Sempre più spesso gli Oscar sono una cerimonia per film indipendenti e di protesta. Non so se ho visto un festival afro-coreano, una manifestazione del movimento Black Lives Matter o un 8M”, scrisse, usando un modo di dire – 8 marzo – che, soprattutto in Spagna e America Latina, è associata a delle manifestazioni per i diritti delle donne e alla lotta contro la violenza di genere.

Le parole contro la pandemia e la Cina

Nel 2020 l’attrice ha anche scritto considerazioni di dubbio gusto sulla pandemia di COVID-19 e sulla Cina. “Il vaccino cinese, oltre al chip obbligatorio, viene fornito con due involtini primavera, un gatto che muove la mano, due fiori di plastica, una lanterna pop-up, tre linee telefoniche e un euro per il tuo primo acquisto controllato” – scrisse, aggiungendo: “Così tanti scienziati nel mondo fabbricano bombe, così tanti studiosi costruiscono oggetti per lo spazio, così tante fabbriche di medicinali e non c’è nessuno che possa mettersi in riga con questa m***a cinese. Alla fine, è stato uno spettacolo straordinario per una nuova variante dell’influenza, aviaria o coronavirus”.

La polemica sulla collega Fernanda Torres

Non è la prima questione spinosa che mette in cattiva luce Karla Sofía Gascón. Nei giorni scorsi, intervistata da un giornale brasiliano, ha lanciato critiche sulle campagne online contro di lei e Emilia Pérez, prendendo di mira, in particolare, il team della sua rivale Fernanda Torres, candidata come migliore attrice per Io sono ancora qui. “Non ho mai detto niente di negativo su Fernanda Torres o sul suo film. Tuttavia, ci sono persone che lavorano con lei che stanno cercando di distruggere me ed Emilia Pérez. Questo dice più sul loro film che sul mio”.

Le scuse

L’attrice, dopo qualche ora di silenzio stampa, ha rilasciato una dichiarazione di scuse direttamente a Variety: “Comprendo che le parole dei miei post sui social del passato abbiano causato grande dolore”, afferma. “Come persona di una comunità emarginata, conosco questa sofferenza fin troppo bene e sono profondamente dispiaciuta per coloro a cui ho causato dolore. Per tutta la vita ho combattuto per un mondo migliore e credo che la luce trionferà sempre sull’oscurità”.

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