Il regista premio Oscar de ‘Il Signore degli anelli’ racconterà la storia di John, Paul, George e Ringo attingendo da un archivio di oltre 55 ore di filmati originali. Il lavoro? Presentato nel 2020 sarà “l’esperienza definitiva che i fan dei Beatles hanno da sempre sognato”
Sarà “l’esperienza definitiva che i fan dei Beatles hanno da sempre sognato”. Peter Jackson (Il Signore degli anelli, They Shell Not Grow Old) vola alto con le parole per descrivere il suo prossimo progetto, ma del resto lui sa che per realizzare il film sulla band di Liverpool ha avuto accesso a ben 55 ore di filmati inediti che ritraggono John, Paul, George e Ringo in studio e centoquaranta ore di audio. Ciò a cui il regista premio Oscar sta lavorando è infatti un film sul mese in cui i Beatles sono stati chiusi in studio a Londra per registrare le sessioni che avrebbero dato vita all’album vincitore del Grammy, quattro volte disco di platino, “Let It Be”. I giorni, vale a dire, tra il 2 e il 30 gennaio 1969. Il film terminerà quindi con il leggendario show che i Beatles misero in piedi sul tetto del quartier generale della Apple Corps., l’edificio al civico 3 di Savile Row. Un concerto che cambiò il concetto stesso di live che diventava improvvisamente libertà artistica incontrollabile, e di cui oggi si festeggiano i cinquant’anni esatti.Sir Peter Jackson ha potuto mettere le mani sui filmati girati nel 1969 dal regista Michael Lindsay-Hogg nei mesi precedenti lo scioglimento della band. Lindsay-Hogg iniziò a riprendere i Beatles in studio, durante le registrazioni di “Let It Be”, per quello che doveva originariamente essere uno speciale televisivo sui Fab Four. Poi, il tutto si trasformò nel documentario del 1970 Let It Be che molto spazio dedica al clima di tensione che caratterizzava, in quei giorni, il rapporto tra John, Paul, George e Ringo. Anche per questo motivo quel documentario è da tempo fuori circolazione. Pubblicato inizialmente solo su videocassetta, il film nei primi anni Duemila avrebbe dovuto affrontare un processo di restauro prima della digitalizzazione e distribuzione in Dvd. Si dice però che siano stati gli stessi Paul McCartney e Ringo Starr a boicottare il progetto per la troppa enfasi che il film dedicava alle discussioni e i litigi tra i quattro.Da questo punto di vista, il lavoro di Jackson sarà diverso. Fin da subito, infatti, il regista dice che il suo film sarà come “una macchina del tempo” per i fan della band che saranno trasportati “indietro al 1969”, direttamente dentro gli studi di registrazione “a guardare questi quattro amici fare buona musica insieme”. Avendo visionato l’unico filmato esistente così consistente sul lavoro fatto dai Beatles in quel mese per dare vita all’album, Peter Jackson in qualche modo scardinerà l’idea prevalente finora sui giorni in studio. “Sono stato sollevato di scoprire che la realtà è molto diversa dal mito – dice Jackson – Dopo aver esaminato tutto il materiale e l’audio che Michael Lindsay-Hogg ha reperito diciotto mesi prima dello scioglimento, mi sono reso conto di quale incredibile e storico tesoro fosse. Certo, ci sono momenti di drammaticità, ma non emerge quella discordia a cui questo progetto è stato a lungo associato. Guardare John, Paul, George e Ringo lavorare insieme, creare canzoni da zero, non è solo affascinante: è divertente, edificante e sorprendentemente intimo”. Anche per questo diverso approccio di Jackson, probabilmente, il film ha potuto godere della piena collaborazione di Sir Paul McCartney, Sir Ringo Starr, Yoko Ono Lennon e Olivia Harrison.
Non c’è al momento alcun tipo di informazione su quando il film, ancora senza titolo e in fase di produzione, sarà disponibile. È probabile però che il lavoro di Jackson sarà presentato nel 2020 a segnare il cinquantesimo anniversario dell’uscita di Let It Be. L’album, con anche Across the Universe, Get Back e I’ve Got a Feeling, vide la luce infatti a maggio del 1970, diciotto mesi dopo il concerto al numero 3 di Savile Row e quando i Beatles si erano già sciolti. Jackson lavorerà con quelli che sono già stati suoi partner per l’acclamato documentario sulla Prima Guerra Mondiale, They Shell Not Grow Old: la produttrice Clare Olssen e l’editore Jabez Olssen. Anche su questo film lavorerà per il restaurato delle immagini, per far sembrare quei filmati girati cinquant’anni fa meno vecchi, ‘Park Road Post’ di Wellington, in Nuova Zelanda, lo studio che aveva già prestato le sue tecniche per il documentario di Jackson nominato a un BAFTA. I produttori esecutivi sono Ken Kamins per WingNut Films e Jeff Jones e Jonathan Clyde per Apple Corps.E comunque, quando anche il film di Peter Jackson sarà uscito, il documentario del 1970 di Michael Lindsay-Hogg, Let It Be, verrà finalmente restaurato e ridistribuito in versione originale, dopo tanti tentennamenti. Quando cioè ci sarà anche un’altra versione della storia, più allegra e ottimista, anche la prima potrà tornare a circolare. Sono d’accordo tutti, anche Paul McCartney.
Giulia Echites, repubblica.it