Venezia 80 scalda i motori con sei i film italiani in concorso e tanti ospiti… nonostante lo sciopero di Hollywood. Che, secondo la definizione di un mese fa del direttore della Mostra del cinema di Venezia (30 agosto – 9 settembre) Alberto Barbera, dovrebbe avere un impatto modesto. Intanto tra fragorosi no come quelli di Emma Stone, Willem Dafoe, Bradley Cooper, Carey Mulligan e Michael Fassbender e un importante sì come quello di Adam Driver, il Festival rilancia il cinema italiano.
Il cinema italiano sbarca in Laguna Questi i sei film italiani in gara partendo dal più costoso, ovvero “Finalmente l’alba” di Saverio Costanzo, un’opera che guarda alla Roma-Hollywood degli anni Cinquanta. Qui un’aspirante attrice e prossima al fidanzamento si reca negli studi di Cinecittà per fare un provino. Ore memorabili, un vero e proprio passaggio all’età adulta in una ricostruzione dell’epoca piena inevitabilmente di suggestioni felliniane. C’è poi il film d’apertura, “Comandante” di Edoardo De Angelis, che sarà presentato in anteprima mondiale mercoledì 30 agosto 2023 nella Sala Grande del Palazzo del Cinema (Lido di Venezia), ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale con Pierfrancesco Favino nei panni dell’eroe di guerra Salvatore Todaro, comandante del sommergibile Cappellini della Regia Marina. Esempio di eroismo italico e di una solidarietà antica che fa sì che Todaro salvi dei marinai, da lui stesso affondati, rischiando nave ed equipaggio. Il film è stato già oggetto di polemiche, che potrebbero riscoppiare, per la partecipazione di Todaro alla X Mas.
Altro film di cui non si mancherà di parlare è “Io Capitano”, (11,2 mln di budget) di Matteo Garrone, sul tema dell’emigrazione. Nessun intento politico da parte del regista, ma è inevitabile che l’odissea di questi due ragazzi partiti dal Senegal per approdare in Europa sarà analizzata e giudicata in ogni sua parte. Anche in “Lubo” di Giorgio Diritti, budget di 7,4 mln, c’è un’anima politica con la storia di un giovane jenisch (Franz Rogowski), ovvero un nomade e artista di strada che nel 1939 viene chiamato nell’esercito elvetico a difendere i confini nazionali. Fin qui niente di strano se a un certo punto l’uomo non scoprisse che i figli gli sono stati requisiti dall’Opera ‘Bambini della strada’, organizzazione con la volontà di sradicare la piaga del nomadismo. Tra i film più costosi anche “Adagio” di Stefano Sollima, poco meno di 12 milioni di budget, una storia di vendetta e redenzione con protagonista Manuel, ragazzo di sedici anni che cerca di godersi la vita mentre si prende cura dell’anziano padre (Toni Servillo). Nel cast anche degli irriconoscibili Pierfrancesco Favino, Adriano Giannini e Valerio Mastandrea. Anche per “Enea” di Pietro Castellitto, un budget di 8,2 mln di euro per la storia di una ricca famiglia borghese sotto lo sguardo stralunato e nichilista del regista romano nei panni di un giovane viziato e filosofo diviso tra circolo, rave borghesi e spaccio di cocaina. Nel cast anche Benedetta Porcaroli.
Italiani fuori concorso Infine, tra gli altri film italiani nelle varie sezioni, troviamo ad Orizzonti Extra l’esordio alla regia di Micaela Ramazzotti con “Felicita”, anche qui una famiglia disfunzionale, ma questa volta poco abbiente. La Ramazzotti veste i panni di una truccatrice di cinema con un fratello problematico e un amante professore (Sergio Rubini) che la maltratta. Sempre ad Orizzonti, c’è poi “Invelle” di Simone Massi, film d’animazione che racconta una storia d’Italia vista dal basso, e “Una sterminata domenica” di Alain Parroni ovvero una sorta di “manifesto di una generazione perduta” come lo ha definito Barbera. Fuori concorso “The Penitent” di Luca Barbareschi, adattamento cinematografico dal testo del drammaturgo Premio Pulitzer David Mamet, interpretato dallo stesso regista e da Catherine McCormack, Adam James e Adrian Lester. Infine “L’ordine del tempo”, ultimo film di Liliana Cavani, Leone alla carriera, con la storia di un gruppo di amici di vecchia data, che ogni anno si ritrova nella stessa villa sul mare per festeggiare il compleanno di uno di loro. Durante i festeggiamenti la comitiva apprende che il mondo potrebbe finire nel giro di poche ore. Megacast con Alessandro Gassmann, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Ksenia Rappoport, Richard Sammel, Valentina Cervi, Fabrizio Rongione, Francesca Inaudi, Angeliqa Devi, Mariana Tamayo, Alida Calabria e Angela Molina.
Lo spettro dello sciopero Le star al festival, con tutto quel che ne consegue in termini di glamour, tappeto rosso, foto in giro per il mondo, marketing della moda, posizionamento di importanza nel circuito internazionale, non sono una voce secondaria, tutt’altro, ma quest’anno va così con le rivendicazioni sindacali. La svolta, dopo settimane di mistero (sui social Barbera più volte ha provato a spiegare che lui stesso non aveva conferme), è del 25 agosto, quando è stata resa nota una lista aggiornata dei film e delle serie tv che in base ad una serie di parametri (produzione non di major o di società appartenenti alla controparte Amptp, ad esempio) hanno avuto esplicita deroga alla promozione anche nei festival. Accordi provvisori, ad interim, per consentire alle produzioni indipendenti senza legami diretti con i membri dell’Alleanza dei produttori cinematografici e televisivi di continuare le riprese o di lanciare i loro film senza violare lo sciopero. Poche ore dopo un ulteriore chiarimento: il sindacato ha sottolineato che anzi è un bene che gli attori dei film che hanno avuto la deroga partecipino (ferma restando la scelta personale) ai festival perché sara un ulteriore sostegno alla protesta. Ecco così che lista alla mano le cose sono ora più chiare e un percorso di star internazionali è possibile (quelle italiane, da Pierfrancesco Favino aToni Servillo, Valerio Mastandrea, Alba Rohrwacher, Claudia Gerini, Alessandro Gassmann, i Castellitto’s, Micaela Ramazzotti sono davvero tantissime).
Le feste glamour I party, nonostante tutto, saranno numerosi per una edizione che festeggia gli 80 anni della Mostra. Al momento risulta cancellato un solo evento, di Armani Beauty, che aveva in Cate Blanchett (nel consiglio direttivo del sindacato attori americano) la sua stella. Confermata invece da Giorgio Armani la sfilata all’Arsenale del 2 settembre “One Night Only” e il galà charity dell’amfAR il 3 settembre a La Misericordia che onorerà Ava DuVernay e avrà Rita Ora e Leona Lewis ospiti speciali. Sul fronte glamour la notizia per i nostalgici è l’eccezionale riapertura per due sole sere del meraviglioso viscontinano Hotel des Bains che, vestito di rosso Campari, ospiterà due party l’1 e 2 settembre, mentre tra i luoghi del festival c’è quest’anno oltre al moresco hotel Excelsior la spiaggia del Des Bains, Reef Beach Bar.
Star presenti e star assenti Dopo l’apertura italiana di “Comandante” con Pierfrancesco Favino (al posto del saltato “Challengers” di Luca Guadagnino con Zendaya), il 31 agosto è il giorno di Adam Driver che accompagna con Patrick Dempsey “Ferrari” di Michael Mann (Penelope Cruz invece non ci sarà ). Nello stesso giorno il giovane Caleb Landry Jones arriva per “Dogman” di Luc Besson, mentre Vincent Lindon presenta la serie tv “D’Argent et de sang” di Xavier Giannoli. Il 1 settembre Mads Mikkelsen è confermato per “Bastarden” di Nikolaj Arcel, stesso giorno del premio a Wes Anderson, assente del tutto il cast di “Povere Creature” (la cui distribuzione Disney peraltro è spostata a dicembre), da Emma Stone a Willem Dafoe ci sarà invece il regista Yorgos Lanthimos mentre per “Finalmente l’alba” di Saverio Costanzo al momento non risultano conferme per Lily James, seppure si continua a tentare. Sabato 2 settembre, assente noto Roman Polanski, per il suo “The Palace”, oltre a Luca Barbareschi arriva Fanny Ardant (Mickey Rourke a quanto risulta no). Il divo del cinema di Hong Kong Tony Leung viene onorato con il Leone alla carriera lo stesso giorno. Domenica 3 settembre c’è Lea Seydoux per “The Beast” di Bertrand Bonello e probabilmente Kiefer Sutherland per rendere omaggio allo scomparso regista dell'”Esorcista” William Friedkin di cui si presenta “The Caine mutiny court-martial”. Lunedì 4 settembre “Priscilla” di Sofia Coppola è uno dei film che hanno avuto l’ok sindacale e dunque oltre alla regista e alla vedova Presley sono attesi al Lido Cailee Spaeny e Jacob Elordi che interpretano rispettivamente Priscilla ed Elvis Presley. Woody Allen atteso anche lui il 4 per “Coup de Chance”, mentre il 6 per “In the land of saints and sinners” di Robert Lorenz ancora niente di ufficiale su Liam Neeson. Venerdì 8 settembre si chiude in bellezza con Jessica Chastain, che secondo le conferme avute dall’ANSA arriva per “Memory” di Michel Franco e con Guillaume Canet che con Alba Rohrwacher interpreta Hors-Saison di Stéphane Brizé.