Domani, a Venezia, sarà presentato l’ultimo film di Orson Welles

Domani, a Venezia, sarà presentato l’ultimo film di Orson Welles

È il film più atteso dai cinefili, l’incompiuto di Orson Welles che finalmente portato a termine sarà presentato il 31 agosto in prima mondiale alla Mostra del cinema di Venezia fuori concorso. “The Other Side of the Wind” andrà su Netflix (la piattaforma di streaming che ha finanziato il completamento dell’opera ferma al 1970), il 2 novembre, secondo quanto annunciato oggi insieme ad un primo trailer. Con una nuova colonna sonora del Maestro Premio Oscar Michel Legrand e ricostruito da una squadra tecnica di cui ha fatto parte il montatore Premio Oscar Bob Murawski, “The Other Side of the Wind” è la realizzazione della visione di Orson Welles, secondo quanto affermato dai produttori e dalla famiglia.

Il 31 agosto alla Mostra ad accompagnare il film saranno Murawski e uno dei due produttori, Filip Jan Rymsza, mentre la vedova Welles, l’attrice croata Odja Kodar, 77 anni non riuscirà ad essere presente. Nel 1970, il regista di “Quarto Potere” aveva le iniziato le riprese di quella che sarebbe stata la sua ultima opera cinematografica con un cast di grandi personalità Hollywoodiane tra cui John Huston, Peter Bogdanovich, Susan Strasberg e la compagna di Welles nei suoi ultimi anni di vita, Oja Kodar.

Accompagnata da difficoltà finanziarie, la produzione finì per trascinarsi per diversi anni acquistando fama ma senza essere mai completata e il film non fu mai distribuito. Oltre un migliaio di bobine di negativi rimasero a languire in un caveau a Parigi fino al marzo del 2017, quando i produttori Frank Marshall (che era stato production manager di Welles nelle fasi iniziali delle riprese) e Rymsza diedero impulso all’iniziativa di completare il film dopo quarant’anni. “The Other Side of the Wind” narra del regista brizzolato J.J. «Jake» Hannaford (Huston), che rientra a Los Angeles dopo diversi anni di esilio auto-imposto in Europa con l’intenzione di lavorare sul un film suo innovativo con la speranza di un ritorno in auge. Una satira del tradizionale sistema degli studi cinematografici e della New Hollywood che lo stava scuotendo, l’ultimo testamento artistico di Welles è una capsula del tempo di un’epoca ormai lontana nel mondo della produzione cinematografica e una «nuova» lungamente attesa opera di un maestro incontrastato.

Ilmessaggero.it

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