La storia si ripete. Il duopolio rotto da un terzo attore. La fetta di torta che si divide in più parti. Se nei primi anni Duemila era successo con la televisione, dove i due grossi protagonisti erano Rai e Mediaset fino a quando è arrivata la rivoluzione di Sky, adesso accade con il cinema.
Tra Medusa (Mediaset) e Rai Cinema arriva un nuovo protagonista. Nasce un terzo polo. Sempre lei, Sky. L’annuncio è arrivato poche ore fa. Sky Italia, Cattleya, Indiana, Italian International Film, Palomar, Wildside annunciano di aver raggiunto un accordo per la realizzazione di una nuova società di distribuzione cinematografica che sarà costituita nelle prossime settimane.
Questa nuova realtà nasce per sostenere e stimolare il cinema italiano, attraverso un modello innovativo, aperto e partecipativo. Per la prima volta una media company che opera nel settore pay e free e alcuni importanti produttori indipendenti italiani uniscono le loro forze per offrire al mercato nuove opportunità, con la possibilità di tentare strade diverse sia sul piano dei modelli distributivi, che su quello dei contenuti e del linguaggio, arricchendo l’offerta cinematografica a tutto vantaggio degli amanti del cinema, del pubblico e più in generale dei consumatori. Sky detiene il 60% della società, che presto avrà un nome.
Da alcuni mesi Sky è impegnata nel cinema. L’ultima kermesse dei David di Donatello, presentata da Alessandro Cattelan, è stata realizzata da Sky e ha raccolto il plauso di un ambiente solitamente diffidente e un po’ snob. Sky ha prodotto alcuni titoli destinati prima al grande schermo e poi al piccolo, per esempio In fondo al bosco, Piuma (ora in concorso a Venezia) e Monolith, che ancora deve essere lanciato in Italia.
Insomma, è un settore in cui crede. La concorrenza fa bene a tutti. Specie in un settore come il cinema che è sempre stato considerato la sorella povera della televisione, ma come niente altro è capace di fare sognare le persone.
Alessandra Menzani, Libero Quotidiano