Il cantautore torna alla musica dopo quasi due anni con «Forza e coraggio», la canzone nella quale racconta per la prima volta la sua lotta (vinta) contro il tumore
Il titolo è un’intimazione, l’invito a rialzarsi dopo una caduta e ad affrontare qualsiasi pericolo a testa alta. Per Pierdavide Carone, che torna alla musica dopo due anni di silenzio, quel «Forza e coraggio» che dà il titolo al suo nuovo singolo è qualcosa di più. Per la prima volta, infatti, l’artista di origini pugliesi, ex allievo della nona edizione di Amici e con all’attivo diverse collaborazioni, tra cui spicca quella con Lucio Dalla a Sanremo 2012, svela di aver convissuto con il cancro e di averlo sconfitto.
A circa un anno e mezzo da Caramelle, realizzata insieme ai Dear Jack, Carone si mette a nudo e condivide qualcosa che aveva tenuto nascosto per discrezione, per il bisogno di isolarsi e concentrarsi solo su quanto stava vivendo.
Realizzato con le immagini degli operatori sanitari dell’Humanitas al lavoro nei reparti Covid, il video di Forza e Coraggio è la risposta all’ombra e all’incertezza, all’angoscia che cede finalmente il posto a una rinascita fisica e mentale perché, si sa, la malattia non è qualcosa che mette a dura prova solo il corpo, ma anche la mente che lotta ogni giorno per tornare libera. I proventi ricavati dell’acquisto del brano saranno devoluti alla Fondazione Humanitas e all’ospedale ad essa collegato per la ricerca, la diagnosi e la cura contro il Covid-19, realtà a cui il cantautore è particolarmente grato per via dell’aiuto ricevuto durante la sua malattia. «Humanitas e i suoi medici mi hanno curato. Ho cercato, con la mia canzone, di restituire qualcosa che non sarà mai tanto quanto loro hanno dato a me».
«Abbiamo visto, durante questo periodo di emergenza sanitaria, quanto la musica sia importante e vada tutelata. Questo non deve essere dimenticato. Ma purtroppo in Italia, in questo momento, così non è» conclude il cantautore, che quest’anno festeggia il decennale di Una Canzone Pop, il suo album d’esordio certificato multiplatino. «Mi sono dovuto sottoporre a diversi interventi, il primo chirurgico per la rimozione, il secondo per controllare una serie di altri valori e poi ho fatto la chemio; ma quando avevo l’ok dei medici e mi sentivo meglio andavo immediatamente in tour, perché era la cosa che più mi rimetteva in contatto con la parte sana di me, ed è stata fondamentale, mi ha aiutato a non impazzire. Rischi di andare fuori giri, non bisogna mai perdere quello che Battiato chiama ‘centro di gravità permanente’ e la musica è stata il mio» confida Carone in un’intervista all’Agi.
Vanityfair