L’ottava e ultima puntata su Sky Atlantic. Su Twitter centinaia di domande. Chi ha ucciso Beatrice? Perché la madonnina piange? Ammaniti non si sbilancia su un possibile seguito: “Ma le risposte ci sono già tutte”
“L’Italia resta in Europa, e se lo dice Ammaniti mi fido”. È uno delle centinaia di tweet apparsi dopo il finale della serie Il miracolo: settima e ottava puntata andate in onda martedì sera su Sky Atlantic e da stanotte on demand su Sky Box Sets. Con l’hashtag #ilmiracolo, tutt’attaccato altrimenti si finisce sul governo italiano, ci sono commenti e complimenti, dubbi, moltissime domande. Chi non era tra i 352 mila spettatori sul divano ieri sera o non ha ancora visto la serie, può smettere di leggere qui.Un dubbio su tutti. Chi ha ucciso Beatrice, la ragazzina dai lunghi capelli rossi. Ma anche: perché la madonnina piange? E la setta della bolla, esiste? E poi perché il generale ha congelato la madonna vera? E l’analista, resterà incinta? Ci sarà una spiegazione, una seconda stagione? Panico che si diffonde in 280 caratteri. Gli italiani i dubbi li sopportano poco, in tv non hanno pazienza, meno che mai fede.Eppure la serie di Niccolò Ammaniti (al suo debutto nella regia, firmata con Francesco Munzi e Lucio Pellegrini) si snoda in un perfetto equilibrio appoggiata con estrema grazia proprio su questo. Il cinismo e la fede, logica, speranza. Il miracolo esiste, la madonna piange e tocca esistenze diverse, quella di un prete perduto e nello stesso tempo puro, di un premier illuminato ma narcisista, e quella di uno spettatore pronto a lasciarsi andare o a cercare di afferrare col dito il pelo nella chiara di un uovo.”Certo con le puntate a una settimana di distanza qualcosa si dimentica, non si ricorda bene ma le risposte ci sono tutte”, spiega Ammaniti, che ha curato ogni minimo dettaglio, ogni più piccolo particolare, senza pensare lontamente a fare prediche, a dare indicazioni mistiche. Forse perfino prevedendo di lasciare qualcosa senza una spiegazione: il miracolo del libero arbitrio dello spettatore.Le serie di solito hanno più stagioni ma non succede sempre. True Detective per esempio alla seconda cambia cast e storia. The Terror è un cerchio perfetto che si chiude in dieci episodi. Così come Vinyl, l’imperfetta serie creata da Mick Jagger, Martin Scorsese, Rich Cohen e Terence Winter. Che Il miracolo prosegua non è affatto detto. Anche se il primo ad alimentare il dubbio è proprio Alessio Praticò attore 32enne di origini calabresi così come il suo personaggio, Salvo, giovane padre di vari figli tra i quali Nicolino. Salvo che trova la madonna, Salvo che salva il figlio, che torna con Beatrice morta tra le braccia, Salvo che è il figlio del prete. E che su Twitter è stato per tutto il mese il più assiduo ed entusiasta.Abbiamo problemi a lasciare andare personaggi ai quali ci affezioniamo, vogliamo entrare nelle loro vite. Questo è il miracolo delle serie tv, saper dilatare il tempo. Vorreste sapere che vita sarà quella del premier dopo l’abbandono di Sole (Elena Lietti) e della figlietta diabolica? Sapere se l’analista interpretata da Alba Rohrwacher partorirà un Gesù? Sapere se ci salveremo? Il finale della serie di Ammaniti è stato quello di ieri sera. Ora la suspence continua con l’hashtag #miracolo, sul governo italiano, le prossime elezioni e la premonizione della serie sul referendum: l’Italia resterà in Europa? E da questa parte dello schermo, non ci sono madonnine di plastica che piangono sangue.
Katia Riccardi, repubblica.it