(di Mariano Sabatini, cialis sale Tiscali) Strano ma vero, online il redivivo Maurizio Costanzo Show ha catturato l’attenzione massmediatica – anche per la solerte opera dell’ufficio stampa che si è affrettato a inondare la mailing list in tempo reale con le dichiarazioni degli ospiti – e si è garantito ascolti in linea con gli standard di Rete4. Addirittura superando, in una replica del venerdì in terza serata (perché quella è la collocazione ideale e originaria in palinsesto), la puntata di Gran Hotel Chiambretti su Canale5.
La ritrovata effervescenza dello storico format si deve, per la verità, più agli ospiti che non all’anchorman; apparso abbastanza provato dagli anni e dagli acciacchi fisici. Se ne sta piantato su una poltroncina girevole, al massimo in apertura di programma ciabatta sul palco, e si limita a dare e a togliere la parola in modo dispotico.
Qualche raro guizzo d’ironia lo si ravvisa, ma per lo più il conduttore non riesce a tessere le trame come nel vecchio Costanzo Show, romanzo popolare con sorprendenti squarci di verità. Tutto è scollegato, casuale, rapsodico. Affidato, per l’appunto, alla verve del cast. E chi potrebbe mai rifiutare una chiamata del venerabile sacerdote del cazzeggio catodico, per la gioia di dire “io c’ero”?
Dispiace dirlo ma gli unici momenti di schiettezza, a tratti brutale, li abbiamo vissuti grazie a Vittorio Sgarbi e al figlio Carlo, che Enzo Iacchetti si è affrettato a ribattezzare Sgarbino. Lui però ci tiene a chiarire che si chiama Brenner e ha Sgarbi soltanto come secondo cognome, essendo stato riconosciuto legalmente, se non sbaglio, intorno agli otto anni. Molto somigliante nel ciuffo, nell’abbigliamento, nella voce… Il giovane Carlo è apparso però più pacato, anche se non meno determinato nell’affermare le sue convinzioni con eloquio e logica inappuntabili. Tra l’altro, portando Vittorio sull’onda dell’ira a smentirsi clamorosamente riguardo alla sua volontà di essere padre. È stato bello scoprire che qualcuno, grazie alle virtù dell’omeopatia genetica, è in grado di mantenersi imperturbabile davanti alle grida belluine del critico d’arte.
Non stupisce più, invece, la spudoratezza con cui sulla pubblica piazza (televisiva) si affrontano con naturale baldanza temi così privati. È la festa del narcisismo e della morbosità in cui un tuttologo con velleità sgarbesche dichiara a Vanity Fair come e quanto si è divertito a letto con le sue donne, Selvaggia Lucarelli in primis. Candidato ideale alla prossima edizione del Maurizio Costanzo Show… diretto all’esplorazione di nuovi mondi, alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare dove nessun uomo è mai giunto prima.