La seconda serie racconta scontri, paure e difficoltà nella capitale della finanza italiana
Raccontare in presa diretta le periferie italiane, luoghi senza barriere e confini dove diverse culture si incontrano e si scontrano e dove italiani e stranieri convivono con difficoltà. È questo l’obiettivo di Cronache di Frontiera, la docu-serie di Sky TG24 e Sky Atlantic Hd, che torna questa sera con quattro nuove puntate per raccontare le periferie senza alcuna intermediazione giornalistica, ma solo attraverso le voci dei protagonisti.
Cronache di Frontiera, la via la seconda serie
Cronache di Frontiera, la docu-serie di Roberto Burchielli in onda dal 29 gennaio alle 21 su SkyTg24 e in seconda serata su Sky Atlantic HD, in questa seconda stagione si focalizza su Milano e racconta il disagio e lo scontro tra culture nella capitale della finanza italiana, senza intermediazione documentaristica, ma affidandosi solo al montaggio e alle musiche, ma soprattutto sulla voce dei residenti. All’interno de Il racconto del reale, ciclo di film dedicato ai grandi temi di attualità, in quattro puntate la serie svelerà le tensioni sociali di una città divisa tra ricchi e poveri, italiani e stranieri, ma anche immigrati di prima e seconda generazione. Il “viaggio” va oltre il Quadrilatero della moda, alla scoperta di quartieri ad alto tasso di microcriminalità con case occupate abusivamente, spaccio di droga, immigrati clandestini.
Le quattro puntate girate a Milano
In ogni episodio di Cronache di frontiera, si vedrà la quotidianità dei protagonisti del racconto, che vivono in aree diverse di Milano. Come via Padova, il quartiere più multietnico della città – dove un terzo degli abitanti sono stranieri, appartenenti a 50 diverse etnie – o Corvetto, un quartiere assediato da spaccio, violenza tra gang e scippi. E ancora via Gola, poco distante dai celebri Navigli, che su un lato della strada ha palazzi signorili e sull’altro case di edilizia popolare occupate all’80% da abusivi.
La docu-serie racconterà come la Polizia opera per rendere i quartieri di frontiera più sicuri e vivibili: le telecamere seguiranno le infatti volanti sulle strade, accompagnando gli agenti in borghese della U.O.C.D, l’Unità Operativa Criminalità Diffusa, durante le loro azioni di contrasto agli scippi, ai borseggi e allo spaccio.
Francesco Canino, Panorama