Considerata una delle più grandi interpreti di Chopin e Rachmaninov, la musicista di origini ucraine aveva suonato nella Mariupol occupata. Gli organizzatori: “La musica e la cultura devono unire i popoli e non dividerli”
Èstato cancellato il concerto di Valentina Lisitsa, la pianista di origine ucraina che ha espresso posizioni filo Putin. L’esibizione, organizzata da Musikamera, doveva tenersi nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice di Venezia il 4 e 5 aprile prossimi. A decidere lo stop sono stati gli organizzatori a seguito delle proteste divampate sui social per le posizioni politiche della musicista.
“La musica e la cultura devono unire i popoli e non dividerli”, ha detto all’ANSA la presidente di Musikamera Sonia Finzi, precisando che la sua associazione si è sempre dichiarata super partes. Estraneo alla vicenda il teatro veneziano che prestava solo le sale.
Valentina Lisitsa, considerata una delle più grandi interpreti di Fryderyk Chopin e Sergej Rachmaninov, ha espresso opinioni politiche molto critiche rispetto alla linea di Kiev non facendo, neppure sui social, mai mistero delle sue posizioni pro Putin. A maggio aveva suonato nella Mariupol occupata accanto alle rovine del teatro distrutto.
“Sono venuti in tanti a suonare da noi, sia russi che ucraini. Io stessa sono di origini russe, bisogna essere super partes, come ho sempre detto in tutte le mie presentazioni prima dei concerti. Non eravamo a conoscenza del suo attivismo politico e delle polemiche che la coinvolgevano. Durante l’assedio di Mariupol però si è schierata a favore di Putin e questa era una cosa che non potevamo accettare”, ha detto ancora Sonia Finzi.
“Noi vogliamo che la musica unisca, abbiamo anche detto alla Lisitsa che la inviteremo quando la situazione si sarà rasserenata, ma lei non ha accettato questa presa di posizione e ha detto che rifiuterà anche i nostri futuri inviti”, ha concluso.