Il conduttore e la Delogu al timone di Dance Dance Dance, il talent in cui si sfidano sei coppie di personaggi famosi
Il 2016 sarà senza dubbio un anno da ricordare per Diego Passoni. Se sul fronte radiofonico la sua carriera procede col pilota automatico – in coppia con La Pina è saldamente alla conduzione di Pinocchio, programma di punta di Radio Deejay – la scalata al successo televisivo sta dando i suoi frutti. Non c’è strategia, o almeno così sembra dall’esterno, ma una buona dose di talento e intelligenza. Ne è passato di tempo dagli esordi su Gay Tv ma un pezzetto alla volta, senza espedienti, è riuscito a consolidare una carriera televisiva piuttosto lineare. E così, dopo la partecipazione a Pechino Express 5, Passoni fa un salto di qualità e debutta stasera in coppia con Andrea Delogu alla conduzione di Dance Dance Dance, nuovo programma di FoxLife (canale 114 di Sky), prodotto da Toro Media e basato su un format scritto da quel gran genio di John De Mol, ovvero il papà del Grande Fratello. Le coppie protagoniste – Claudia Gerini e Massimiliano Vado, Tania Cagnotto e Giovanni Tocci, Clara Alonso e Diego Dominguez, Raniero Monaco di Lapio e Beatrice Olla, Mirco Bergamasco e Ati Safavi, Chiara Nasti e Roberto De Rosa – dovranno cimentarsi con le più celebri coreografie tratte da videoclip, musical o film che hanno fatto la storia, in uno show muscolare ad alto tasso di spettacolarità e tecnologia. A giudicarli saranno Vanessa Incontrada, Luca Tommassini e il coreografo e ballerino olandese Timor Steffens. A poche ore dalla prima puntata, ecco cos’ha anticipato Passoni a Panorama.it.
Diego, per te si sta per chiudere un 2016 d’oro dal punto di vista professionale. Il tuo bilancio?
È stato un anno molto generoso e la cosa bella è che è successo tutto in maniera inaspettata, senza particolari ambizioni. A Pechino Express ad esempio ci sono arrivato dopo Citofonare Passoni, una sorta di gruppo di ascolto che è andato in diretta sul web per commentare prima L’Isola dei Famosi, poi Sanremo: Cristiano Rinaldi, il capoprogetto di Pechino ha visto me e Cristina Bugatti e ci ha chiamato per un provino.
La proposta per Dance Dance Dance invece com’è arrivata?
Alessandro Saba, il direttore di Fox, è venuto a conoscermi in radio e mi ha detto: “Cerchiamo volti nuovi per il canale e abbiamo una produzione in partenza che potrebbe interessarti”. Appena ha pronunciato la parola danza ho risposto sì, senza pensarci: da ex ballerino per me è la quadratura del cerchio e in più c’è il fascino della prima serata, in questo caso senza lo stress degli ascolti.
La danza in tivù non è una novità. Cos’ha di speciale questo format?
Innanzitutto è slegato dal concetto di accademia o di scuola, non c’entra nulla con la danza sportiva e i concorrenti non devono imitare nessuno. Piuttosto devono riprodurre i passi iconici e le coreografie dei grandi eventi, dei film e dei videoclip, da Vogue di Madonna a Thriller di Michael Jackson, ad esempio. In più c’è un impatto tecnologico molto forte: la somma di mapping del palco, 3D e realtà aumentata crea un effetto super figo.
Parli di questo programma con un entusiasmo che non mi sembra di circostanza.
Perché penso che sia davvero un format pazzesco. Non è solo una sfida tra sei coppie di personaggi famosi, è un racconto sulla danza che mancava in tivù: Tersicore, la musa della danza, è una sorta di seduttrice, si impossessa di chi balla e spinge a ballare e ad impegnarsi sempre di più. E il cast ne è la dimostrazione.
A proposito, chi dobbiamo tenere d’occhio?
Un po’ tutti perché sono davvero impazziti, si allenano, non vogliono più smettere di ballare e vivono le eliminazioni con una disperazione vera. Alcuni hanno un trascorso più ballerino, ha fatto tivù e musical e sulla carta sono i favoriti ma Dance Dance Dance fa subire delle metamorfosi: così una delle coppie su cui nessuno avrebbe scommesso, è cresciuta fino a diventare tra le migliori del gruppo.
Tu e Andrea Delogu condurrete per la prima volta in coppia. Come ti sei trovato con lei?
Andrea l’ho conosciuta di striscio, perché era venuta a presentare il suo libro in un programma che conducevo. È stata una scoperta meravigliosa: io stimo le persone che fanno bene e con precisione il loro lavoro e lei rientra nella categoria. Poi di fondo siamo due cretini, c’è stato feeling a pelle, cosa per nulla scontata: io vengo dalla mia piccola grande famiglia di Radio DeeJay e con La Pina e Valentina ho un rapporto viscerale, per cui ogni volta che faccio qualcosa di nuovo è come uscire dalla mia comfort zone.
Vi vedremo ballare?
Noi continuiamo a chiederlo e speriamo che entro la fine della prima stagione esaudiscano questo nostro desiderio.
Ci sarà una seconda stagione di Dance Dance Dance?
Voglio sperarlo, di coreografie da fare ce ne sono centinaia. Ma intanto vediamo come va la prima serie.
Duccio Forzano, intervistato da Panorama.it, ha detto che tu e la Delogu sareste perfetti per la tivù generalista. È una tua aspirazione?
Io amo molto la tivù e pur non avendo traguardi da raggiungere, ho un particolare affetto per la generalista se intensa come televisione fatta per tutti: ho fatto cose per pochi telespettatori, a tarda serata o l’opinionista, sono partito da Gay Tv che era di super nicchia. Mi piace la tivù dei grandi numeri perché racconta una parte del paese e perché ti dà la possibilità di entrare nelle case di tante persone, di fare compagnia e diventare quasi un amico.
A proposito, come mai non ti sono arrivate proposte da Rai 2 dopo Pechino Express? In fondo sei un volto in linea con la rete diretta da Ilaria Dallatana.
Se mi hanno citofonato per farmi delle proposte ero sotto la doccia e non ho sentito. Ironia a parte, va bene così, magari prima o poi capiterà. Adesso sto benissimo a Fox con cui stiamo parlando per cercare di capire se riusciamo a mettere in piedi altri progetti: è un gruppo figo, mi piace pensare di proseguire con loro.
Da ex ballerino, possibile che Milly Carlucci non ti abbia mai contattato per Ballando con le stelle?
Mai purtroppo. Ed è un peccato perché sono pazzo di Milly.
È vero che da giovane hai ballato negli show di Paolo Limiti?
Sì, ho fatto alcune puntate di Ci vediamo in tv e lì ho conosciuto Justine Mattera. È un’esperienza che ricordo sempre con grande divertimento.
Piccola curiosità: chi ti segue su Instagram sa che sei un “lettore forte”, leggi tanto e titoli molto variegati. Ti hanno mai proposto di scrivere un libro?
Sì, me lo hanno proposto. Ma ho talmente rispetto che ho detto no: in Italia ormai sono tutti dj e scrittori, ma io sono della scuola “a ognuno il suo mestiere”. C’ho provato a mettere giù un po’ di pagine, perché volevo vedere come mi riusciva. La mia insegnante d’italiano al Liceo ci diceva: “Per imparare a scrivere bene dovete tenere un diario tutti i giorni”. Ecco, mi sa che devo tenerlo ancora un po’ di tempo.
Ultima domanda: tu e il tuo compagno Pier Mario pensate di unirvi civilmente?
Ci stiamo pensando. Per me sarebbe comunque solo un passaggio in attesa del matrimonio egualitario.
Francesco Canino, Il Giornale