Scandalo molestie. L’opinione di Angela Lansbury: “Le belle donne a volte devono prendersi la responsabilità delle molestie”

Scandalo molestie. L’opinione di Angela Lansbury: “Le belle donne a volte devono prendersi la responsabilità delle molestie”

Intervistata da Radio Times, l’attrice anglo-americana, 92 anni, ha spiegato il suo punto di vista sui recenti scandali sessuali che hanno sconvolto il mondo del cinema (e non solo)

“Trovo interessante che la televisione abbia offerto alle donne nuove opportunità come è successo a me. Dopotutto La signora in giallo ha per protagonista una donna che fa un lavoro da uomo improvvisandosi investigatrice e risolvendo crimini”: con queste parole, solo lo scorso anno, Angela Lansbury aveva lodato il mezzo televisivo per la sua generosità – in termini lavorativi – nei confronti del ‘gentil sesso’. Ora però una delle protagoniste più amate e di culto – sorprendetemente anche tra i giovanissimi – torna a parlare delle donne da un punto di vista differente.

Intervistata dall’emittente radiofonica Radio Times l’attrice anglo-americana, 92 anni, ha risposto alla immancabile domanda sugli scandali sessuali di Hollywood dicendo che “le donne attraenti devono a volte prendersi la responsabilità delle molestie subite”. “Ci sono due lati su una medaglia”, ha continuato Lansbury, “e dobbiamo farci carico del fatto che le donne, da tempo immemore, si sono impegnate per essere attraenti. E sfortunatamente la bellezza si è ritorta contro di noi, così questo è il punto al quale siamo arrivate”. Le affermazioni, assai sdrucciolevoli, hanno trasformato il nome di Angela Lansbury in trending topic.

Dopo questa iniziale dichiarazione Lansbury ha spiegato in maniera più accurata la propria posizione, dicendo che le donne non devono mai essere pronte a subire una molestia o un abuso sessuale dicendo che “non ci sono scuse per la violenza”. L’intervista si è conclusa con un barlume di speranza: “Molti uomini devono essere molto preoccupati ora”, ha detto, suggerendo che gli abusi finiranno proprio per questa ragione.

Repubblica.it

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