Le pagine del romanzo illustrato ‘The Wild Robot’ di Peter Brown prendono vita sul grande schermo ne ‘Il robot selvaggio’ di Chris Sanders, dal 10 ottobre nelle sale italiane, con anteprime il 29 settembre e il 6 ottobre grazie a Universal Pictures. Al centro del nuovo film d’animazione targato Dreamworks c’è il legame tra tecnologia e natura. “Non bisogna ghettizzare la tecnologia e renderla una nemica”, dice Alessandro Roia, voce della volpe Fink. “Primordialmente il fuoco è stata un’innovazione necessaria per sopravvivere. Con Giordano Bruno è servito per altri scopi (il filosofo venne condannato al rogo per eresia nel ‘600): l’uomo ha trasformato il fuoco in un problema”, ricorda l’attore. “Gli smartphone o i social sono una scelta. La tecnologia non viene a dirti ‘usami’, siamo noi che decidiamo di farlo”, sottolinea Roia, che ogni tanto ha bisogno di fare una pausa dal telefono: “Coscientemente prendo delle pause”. Per l’attore, la tecnologia è una risorsa “ma tutto dipende dall’uso che ne fai e dal modo in cui sfrutti il tempo”.
Con l’avvento degli smartphone “mi sono resa conto di essere cambiata in maniera drastica. Le conseguenze le percepisco fisicamente. E per questo, sento una grande libertà quando il telefono è ‘spento’”, dice Esther Elisha, voce del robot Roz. “Lo smartphone e i social sono invadenti. Quando ti accorgi che il tuo dito apre un’app senza che tu lo decida – continua l’attrice – significa che c’è un problema”. Ne ‘Il robot selvaggio’, Roz si ritrova inadatta alla natura selvaggia, essendo stata programmata per una vita moderna e futuristica di città. Ignara della sua situazione, persegue diligentemente il suo obiettivo principale: trovare una persona che le affidi un compito da svolgere. Invece di incontrare esseri umani, incontra animali, un regno a lei completamente sconosciuto. Imperterrita, Roz si immerge nello studio del loro comportamento, imparando alla fine a connettersi e comunicare con loro e scoprendo come la gentilezza sia una forza e non una debolezza. “La gentilezza non è fuori moda, anche se sui social ne vediamo poca. Ma poi penso a tutti quei ragazzi del ‘Black Lives Matter’ o del ‘Fridays For Future’ che si battono per qualcosa, favorendo un’emulazione positiva. Le nuove generazioni – dice Elisha – si fanno guidare dai valori. Gli adulti un po’ meno. Se parliamo delle persone al potere, beh lì la gentilezza non è in voga”.
Anche per Roia i modi gentili non sono scomparsi “ma credo che non si sentano molto bene in questo momento storico. Film come questo possono aiutarli a tornare di moda. I giovani sanno bene cosa sia la gentilezza, ma devono affrontare l’eredità delle generazioni passate che, spesso, non l’hanno messa al primo posto”. Per gli attori e doppiatori oggi essere gentili è difficile. “La vita di tante persone è diventata più complessa, spesso il nervosismo prevale perché ci troviamo in una ‘guerra tra poveri’, quindi si vive con la paura che l’altro possa toglierti quello che hai. Ma credo che ci siano tanti buoni esempi nel quotidiano”, osserva la voce di Roz. Il doppiatore di Fink ha un desiderio: “Vorrei che la gentilezza tornasse ‘in classifica’, magari nella ‘top 3’ dei sentimenti”.
Nella versione originale Lupita Nyong’o doppia Roz mentre Pedro Pascal doppia Fink. “Questo film mi ha colpito molto dal punto di vista professionale. Lupita è un’attrice afrodiscendente ed ha una carriera di successo in un mondo come quello di Hollywood. Le possibilità che lei si è guadagnata in quell’industria mi hanno dato una chance di cui sono grata”, ammette Esther, nata da padre originario del Benin e da madre italiana.