Gianni Nazzaro sapeva che gli erano rimasti pochi giorni di vita. Il tumore ai polmoni che lo ha colpito mesi fa non gli ha lasciato scampo. Così ha scelto di compiere l’ultimo gesto d’amore per la sua compagna, Nada Ovcina, sposandola nel cuore della notte nell’ospedale dove è morto all’età di 72 anni il 27 luglio. Testimone ufficiale delle nozze il settimanale Nuovo, che ha documentato le ultime ore di vita del cantante con l’ultima esclusiva intervista.
Il popolare cantautore è spirato il 27 luglio al termine di una lunga malattia. Nell’ospedale romano dove era ricoverato negli ultimi giorni Gianni Nazzaro ha però fatto molto di più che aspettare la morte. Ha scelto di unirsi in matrimonio con la sua storica compagna, Nada – la donna che per anni è stata al suo fianco anche in veste di agente e ufficio stampa – sposandola per la seconda volta. Un gesto romantico e disperato raccontato dalla moglie al settimanale Nuovo: “Lui e io eravamo divorziati e ogni tanto progettavamo di risposarci. Quando le sue condizioni si sono irrimediabilmente aggravate, Gianni mi ha chiesto di diventare sua moglie. Un matrimonio in extremis, celebrato alle tre del mattino in una stanza di ospedale. Ma mi ha regalato un attimo di felicità: l’ultimo, purtroppo, che rende il nostro legame eterno e indistruttibile”. Gianni Nazzaro è spirato poche ore dopo la cerimonia privata che si è svolta in ospedale, al Gemelli di Roma. Prima di andarsene, però, ha rilasciato la sua ultima intervista a Nuovo, la sua ultima “prova di coraggio” – così l’ha definita lui stesso – per “uscire di scena nel migliore dei modi”. Una chiacchierata lucida e a tratti toccante per il suo epilogo, nella quale il cantautore ha rivelato di aver chiesto l’eutanasia, che gli è stata negata. Alla rivista Gianni Nazzaro ha parlato anche del suo dispiacere più grande, non aver potuto calcare per l’ultima volta il palco di Sanremo, e dell’esser stato dimenticato dal mondo dello spettacolo. “Avrei voluto tornare al festival di Sanremo, ma sono stato messo da parte a favore di artisti spesso privi di talento”, ha detto nell’intervista il cantante di Quanto è bella lei. “Non voglio essere rimpianto o, peggio, riscoperto: se avevo doti bisognava riconoscermele da vivo”, ha detto il cantante togliendosi l’ultimo sassolino dalla scarpa.
Novella Toloni, ilgiornale.it