Decolla la Multimedia Valley, nel 2018 premio alla pubblicità
Per i primi 50 anni di storia del Giffoni Film Festival, che cadono nel 2020, il direttore Claudio Gubitosi sognatore con i piedi per terra, come ha dimostrato in tutti questi anni, realizzando anche un gigante come la Multimedia Valley disegnata sul tavolo di un ristorante romano, sogna ”una metropolitana leggera che porti i ragazzi da Salerno alla cittadella, passando per Pontecagnano. Così da mettere in sicurezza il via vai dei 4.600 giurati che in gran parte sono sotto i 18 anni e non hanno ancora la patente”. Ragazzi che potranno frequentare i corsi universitari della Multimedia Valley nella sala da 400 posti, ma anche vedere il grande museo del cinema con la collezione spettacolare dei ‘mostri’ di Rambaldi, a partire da Et, ”ma anche con il primo filmino di Antonioni girato in super 8, la penna con cui Gorbaciov ha firmato pagine della storia, o ancora la macchina da presa che fu donata ad Andreotti dall’ambasciatore americano alla prima proiezione di Quo Vadis”. Insomma oggetti in cui la storia del cinema incontra la Storia con la maiuscola, ”e della quale i ragazzi non hanno più memoria”. Una memoria conservata nei film della cineteca con i 35 mila titoli che saranno digitalizzati.
Mentre si saluta oggi l’edizione ”di straordinario successo del 2017”, si pensa – spiega ancora Gubitosi – a quella del 2018 sulle ”ali del vento”, e quando si inizierà anche a produrre a partire da una serie animata sulle streghe di Benevento. Nasce poi dal prossimo anno il Creative awards, premio per i creativi pubblicitari che abbiano realizzato delle campagne di particolare valore etico per prodotti legati sempre al mondo dei ragazzi. Prima costola questa di un futuro museo della pubblicità.
Tutto questo mentre si prende una pausa di riflessione la Hub internazionale delle edizioni all’estero. Resta il nodo dei finanziamenti per un festival che pure nella legge sul cinema voluta da Franceschini ”è entrato nelle quattro realtà italiane da difendere”, e nell’anno dei tagli e pure del grande appoggio istituzionale – che va dal comune, attraverso la regione fino al governo – l’appello per niente velato del direttore è ai privati e in particolare ”alle grandi aziende come quelle telefoniche che guadagnano tanto dalle passioni dei ragazzi”. ”Sono certo che entro la fine del 2017 – conclude – riusciremo a recuperare il tempo perduto”.
ANSA