Qual è il compito di un artista? Come dovremmo reagire a ciò che succede nel nostro Paese e nel mondo? Gli Eugenio in Via di Gioia hanno una risposta: affrontare, parlare, condividere, prendere posizione. Chiedono con forza la liberazione del rapper iraniano Toomaj Salehi con ‘Farò più rumore del ratatata’, un brano inedito rilasciato oggi, contro ogni forma di violenza, contro chi reprime la voce e per tutte le persone che l’hanno persa, dedicato a chi lotta ogni giorno contro l’oppressione, la paura e l’indifferenza.
La storia del brano è corale, composta da persone che hanno scelto di sostenere una giusta causa e aiutare, ognuno con il proprio ruolo e professione, un artista in difficoltà. In un giorno di maggio, tra registrazioni e scrittura in studio, gli Eugenio in Via di Gioia fanno ascoltare a Willie Peyote il provino di un brano che parla di guerra, violenza e repressione. Il brano tratta di diritti negati e privilegi perpetuati, in Italia, come in Medio Oriente, come in molte parti del mondo. Willie ascolta e si illumina. Racconta agli Eugeni di un progetto che il ‘Corriere della Sera‘ sta portando avanti da tempo: dopo aver aiutato il regista, attore e cantante Ashkan Kathibi a fuggire dall’Iran e arrivare in Italia, il Corriere desidera coinvolgere artisti italiani interessati a dar risalto alla storia del rapper Toomaj Salehi. Salehi, considerato ‘la voce del Iran‘ dai suoi sostenitori, è stato uno dei primi artisti a sostenere le proteste antigovernative legate alla massiccia protesta del velo seguita alla morte di Mahsa Amini nel settembre del 2022. La giovane studentessa curdo-iraniana è morta mentre era in custodia della polizia morale a causa del velo obbligatorio indossato in modo scorretto. Per i testi delle sue canzoni in cui denunciava gravi violazioni dei diritti umani e di libertà, criticando apertamente l’operato degli ayatollah, Salehi è stato giudicato colpevole di ‘corruzione sulla terra’, un reato che secondo la legge islamica nella Repubblica islamica dell’Iran può condurre fino alla pena di morte. Così, grazie al giornale, la band entra in contatto con Ashkan, che bastano pochi secondi di ascolto per convincersi che sia la canzone giusta per rappresentare attraverso la musica una causa come quella di Toomaj.
Da quel giorno tutto avviene rapidamente perché il tempo per Toomaj ha un’importanza cruciale. La band e tutti i team che collaborano con loro si attivano per trovare il modo giusto per essere ‘d’aiuto’, come da sempre cercano di fare sui temi che scelgono di sostenere. Dopo aver improvvisato per le strade di Torino una prima bozza del brano, la band invita Ashkan e l’attrice iraniana Sadaf Baghbani a raggiungerli sul palco dell’Oltre Festival di Bologna e cantare con loro la canzone. Il reel è stato visualizzato più di un milione di volte nelle prime 24 ore anche in IRAN grazie alla traduzione in farsi di Ashkan. Si è aperto un importante dialogo con le comunità iraniane e nasce l’idea di cantare insieme a Willie Peyote per la Festa della Musica 2024, giorno in cui numerosi artisti, persone e associazioni hanno accolto l’invito sostenendo pubblicamente Toomaj sui loro social.
“Farò Più Rumore Del Ratatata nasce dall’esigenza di ritrovare il coraggio di esprimersi liberamente, di usare la voce e l’arte per tornare a gridare insieme che questo mondo ingiusto, iniquo e corrotto non ci piace” – dichiara Eugenio Cesaro -. Farlo con l’aiuto di Willie Peyote (che ha co-scritto il brano) e la produzione di okgiorgio è stato come amplificare il suono e aprire un coro. Volevamo far sentire la partecipazione di Toomaj nella canzone e così ci è venuta l’idea di utilizzare l’intelligenza artificiale. Le sue parole sono state cantate da Willie e sono diventate la voce di Toomaj. In quel momento abbiamo capito che quel coro stava diventando davvero collettivo e che ciascuno, grazie alla propria piccola dose di coraggio, può davvero fare la differenza.”
L’intelligenza artificiale è stata usata nella sua funzione più letteralmente ‘tecnologica’: come strumento al servizio dell’essere umano. Così è stata analizzata la formante della voce di Toomaj e replicata con l’A.I. in italiano (le parole che Toomaj canta con l’A.I. sono parole che lui stesso ha detto e che sono state reinterpretate in fase di scrittura) sull’interpretazione metrica di Willie Peyote.