Verdone: scrivere un libro è stata una grande forma di libertà

Verdone: scrivere un libro è stata una grande forma di libertà

“Fare un film significa patteggiare costantemente con il produttore, confrontarsi con interferenze esterne. Scrivere un libro, invece, è stata e una grande forma di libertà: ho avuto carta bianca di raccontarmi per come sono. Per questo ‘La carezza della memoria’ esprime la mia vera identità”. Parole del regista Carlo Verdone, Premio Hemingway 2021 nella sezione “Testimone del nostro tempo” “per aver saputo raccontarci, strappandoci travolgenti risate, i cambiamenti, i tic, le contraddizioni, ma anche i sentimenti e i sogni dell’Italia contemporanea”. “La mia vera anima è questa: c’è lo spazio per la risata ma c’è sempre anche un po’ di malinconia, qualcosa di dolente – ha aggiunto Verdone, nel corso dell’incontro con la stampa –. Molti miei film, d’altra parte, hanno un epilogo malinconico e quando ho scritto due capitoli di questo libro mi sono pure commosso e ho pianto. Io che non riesco a piangere mai. La possibilità di dare voce alla memoria mi ha salvato in tempo di pandemia, quando nulla si poteva fare: ricordo una telefonata con Paolo Sorrentino, entrambi depressi dalla sospensione”.“Diamoci da fare, avvantaggiamoci sul tempo che verrà” ci siamo detti. “Ed è andata così …” spiega Verdone. Insieme a lui, la 37/a edizione del Premio Hemingway che si è chiuso sabato ha incoronato a Lignano Sabbiadoro la scrittrice Dacia Maraini, lo scienziato Stefano Mancuso e l’artista Franco Fontana. “Sono felice e orgoglioso di questo riconoscimento prestigioso, accanto a premiati di grande valore che un pò mi intimidiscono – ha osservato ancora Verdone – Nel tempo con la scrittura mi sono cimentato e sono migliorato, chissà forse adesso potrei quasi pensare di diventare un vero scrittore: certamente con i ricordi ho smesso e il prossimo libro, se verrà, sarà un romanzo, e non comico …». Intanto, però, nel quotidiano di Carlo Verdone è il cinema a fare la parte del leone, con la serie “Vita da Carlo” che il regista ha iniziato a girare lo scorso maggio. “Sarà distribuita il 178 Paesi – ha raccontato Verdone –. Ma adesso la speranza è che il cinema si riprenda e riesca a fronteggiare la concorrenza sempre più aggressiva delle piattaforme. Il pubblico deve sentirsi tranquillo per tornare in sala e le notizie sulla variante delta del virus non aiutano. Speriamo nell’estate e nelle arene all’aperto, sono stato per quattro anni un esercente col cinema Roma e so – ha concluso – quanto sia importante il cinema come riferimento per la gente”. 

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