l graphic novel di Aimée de Jongh racconta la sofferenza della Dust Bowl americana durante la Grande Depressione, seguendo i passi di un giovane fotografo e portando il lettore nelle vite di uomini, donne e bambini a cui non è rimasto più nulla se non la dignità e il senso di comunità. Un lavoro pluripremiato a livello globale, magnificamente disegnato, portato in Italia da Coconino Press.
Un graphic novel col rigore del reportage che ha conquistato critica e lettori di tutto il mondo. Giorni di sabbia di Aimée de Jongh (Coconino Press, 288 pagine, 28 euro) è un fumetto storico ambientato negli Stati Uniti che con fatica provano a rialzarsi dalla Grande Depressione, alla fine degli Anni ’30. E in particolar modo in quella parte di Stati Uniti più dimenticata, l’area rurale dell’Ovest compresa Oklahoma, Kansas e Texas e celebre all’epoca come la Dust Bowl, un luogo arido, polveroso, sabbioso, povero.
Giorni di sabbia segue i passi, lo sguardo e l’obiettivo di John Clark, giovanissimo fotoreporter assunto da un’agenzia governativa per poter documentare le difficilissime condizioni in cui versano gli agricoltori di un’area che non ha più nulla da offrire se non miseria, sete e malattia. E attraverso i suoi scatti ci racconta una storia di dolore, un disastro antropologico ed ecologico che oggi, quasi un secolo dopo, minaccia di tornare.
Con il rigore del reportage e la delicatezza del racconto di viaggio, Giorni di sabbia trascina il lettore dentro la disperazione di un’umanità comunque ancora capace di essere tale. Ci si sente un po’ John Clark quando dal primo approccio freddo e distaccato si viene trascinati un po’ alla volta nelle vite di uomini, donne e bambini che nonostante tutto vanno avanti con grande dignità, continuando a fare comunità, in mezzo a un deserto che avanza rapido portando con sé una morte lenta e invisibile.
La storia è accompagnata dall’arte straordinaria della fumettista e graphic journalist olandese Aimée De Jongh, con disegni morbidi e delicati nello stile della bd franco-belga che vira verso il cartoon e i tratti disneiani, dove la delicatezza dei volti e l’espressività dei personaggi vengono esaltate. Colori tenui tendenti al seppia, al giallo e al rosso, rendono ancora più vivida e concreta l’ambientazione temporale e geografica, dove il giallo intenso del grano sbiadisce in quello più chiaro della sabbia, prima che cupe tempeste di polvere si alzino a oscurare la luce del sole.
Realizzato dopo cinque anni di ricerche negli Stati Uniti, Giorni di sabbia ha conquistato premi in tutto il mondo, venendo inserito tra le migliori graphic novel del 2022 dal Guardian e da Forbes e ottenendo la nomination agli Eisner. Uno dei migliori fumetti dell’anno, senza dubbio, con una scrittura e un aspetto artistico entrambi di altissimo livello. Un libro toccante, così bello, vivo e attuale da far male.