Insieme a Harry e Kate, qualche mese fa William aveva dato il via a una campagna per sensibilizzare i sudditi sul disagio psichico: “Heads Together”. Ora non soltanto insiste sul concetto, invitando a non vergognarsi. Ma si mette a nudo – ricordando teneramente la mamma Lady D. – con Alastair Campbell, in una toccante intervista a GQ British. Che all’erede al trono dedica la copertina del numero in edicola a luglio. Il duca di Cambridge racconta la sua determinazione nel voler far sì che l’Inghilterra parli di più di emozione e sentimenti. Con tanti saluti al self control britannico, che rischia di schiacciare troppo le emozioni profonde e che invece vanno espresse. A partire dal futuro re, ritratto sul magazine patinato da Norman Jean Roy.
William racconta – dopo vent’anni di silenzio anche con se stesso, perché il dolore era insopportabile – quanto gli manchi la madre Diana, principessa di Galles: «Vorrei aver avuto i suoi consigli. Mi sarebbe piaciuto che avesse incontrato Catherine e che avesse visto crescere i bambini. Mi rende triste che non abbia potuto. E che loro non la potranno mai conoscere». William rivela l’ultimo obiettivo della campagna “Heads together”: «Abbattere il tabù è il nostro fine ultimo. Non si va da nessuna parte, finchè non sarà fatto. Le persone non possono accedere ai servizi di aiuto psicologico, finché non avranno minor vergogna. Perché quello della salute mentale e del disagio è ancora un tabù. Nonostante siamo nel ventunesimo secolo».
Insomma: «Più salute mentale». Che migliora anche la sua esperienza di padre. Sulla questione della salute mentale e del disagio era intervenuto qualche settimana fa anche Harry. Che parlando della morte della madre aveva confidato: «Non so come affrontarla». Aggiungendo: «Sono rimasto shoccato da quante persone vivano nella paura e in silenzio a causa della loro malattia mentale. Non lo capisco». Ammettendo, però, che sì, anche lui teneva le sue «emozioni dietro porte chiuse». Ben sprangate nell’anima, ferita. Il principe William, alla vigilia del ventesimo anniversario della morte di lady D., dopo lo schianto al pilone numero 13 del ponte dell’Alma, a Parigi ha ammesso: «Sto meglio. Riesco a parlare di lei più apertamente, a parlare di lei più onestamente e riesco a ricordarla meglio e a parlare pubblicamente di lei al meglio. Ma mi ci sono voluti vent’anni per arrivarci».
Sempre nella lunga intervista a cuore aperto a GQ British, che pubblica anche splendide foto della chiacchierata con Campbell, William racconta che rispetto ai comuni mortali la sua situazione sia stata particolarmente difficile proprio perché ognuno (nel mondo) pensava in qualche modo di conoscere Lady D. «È una situazione differente rispetto ad altre persone, che hanno perso qualcuno che amavano e che possono nascondere il loro dolore». Un dolore talmente forte per William, che lo ha poi portato a mettere la famiglia in primo piano. Quella famiglia che a lui bambino è mancata è ora al centro dei suoi pensieri e delle sue azioni: «Non potrei fare il mio lavoro senza la stabilità della famiglia. La stabilità a casa è molto importante per me. Voglio far crescere i miei bambini in un mondo felice, stabile e sicuro».
Quanto al futuro, anche più immediato dei principini – Baby George, già divo del web e Charlotte – William prosegue sulla scia materna: crescere nella realtà, «non al riparo delle mura di palazzo». Non nascondendosi che i media renderanno più difficile la realizzazione di questa “normalità”. William però assicura: «Combatterò perché abbiano una vita normale». Il Mail on line, riprendendo l’intervista di GQ British, spiega che è stato deciso di farla uscire soltanto a nozze di Pippa avvenute – e digerite – per non oscurare in qualche modo la cognatina reale. Che per brillare in totale autonomia – memore di quanto aveva fatto lei alle nozze di William e Kate, col suo lato B in primissimo piano mondiale – ha anche lasciato fuori dalla chiesa (e dagli obiettivi dei paparazzi) la fidanzata di Harry, la splendida modella Meghan Markle.
Il Secolo XIX