Diventare Enrico Papi non è stato un percorso facile. “Mio papà non voleva che io intraprendessi questa carriera, sperava in qualcosa di più sicuro. Mia madre, invece, era più moderna, la mia più grande sostenitrice. Per dimostrare a mio padre che ce l’avrei fatta, mi sono messo a fare le aperture dei concerti nelle piazze”, racconta. Ma un giorno, rivela ancora al quotidiano milanese, “ho sentito casualmente le parole del manager che mi ingaggiava: ‘Questo Papi non fa ridere per niente, ma quando c’è lui non piove mai, porta bene’. Rimasi molto deluso”.
La leggenda vuole che Enrico Papi sia stato scoperto da Magalli. “In realtà, sono stato io a invadere la sua stanza. Aveva un ufficio con la finestra a pianterreno, sapevo che stava preparando Fantastico Bis e cercava qualcuno per fare le candid camera. Sono entrato direttamente dalla strada, dalla finestra, per propormi”.
La sua carriera è proseguita con il gossip, ma è stata una grande fortuna, racconta al Corriere della Sera. Prima con Chiacchiere, un programma di pettegolezzi in onda dopo il Tg1 notturno. Poi è arrivata la svolta: “La cosa funzionava e ho avuto la fortuna che Berlusconi dormisse poco: mi ha visto di notte e mi ha contattato per avere me a Mediaset. Nel 1996, Papiquotidiani è stata la svolta della mia carriera”. Alcune torte in faccia da Bonolis e Andrea Roncato gli hanno fatto male, ma con delle semplici parole, è stato Mike Bongiorno a ferirlo: “Tutti ti odiano”.
“Che dolore… Mi sono nascosto in un hotel durante il Festival di Sanremo sperando di vederlo con qualche donna. Ma niente. Ho montato un servizio giocoso, con il suo ufficio stampa che entrava nella sua stanza, lui se l’è presa molto. A ripensarci, forse ho esagerato”.
La signora Ciampi gli ha anche dato del cretino, ricorda il collega Renato Franco del Corriere della Sera: “Sono stato ingenuo. Ero al Festival di Sanremo condotto da Raffaella Carrà. Lei mi ha detto di fare un Dopo Festival dissacrante, c’era il rischio di fare un errore”.
Con Raffaella Carrà ricorda grandi partite a carte, a tresette, e anche il successo ottenuto con Sarabanda: “All’inizio non decollava, avevamo ascolti bassissimi. Mi hanno dato ancora una settimana. Ero disperato. Abbiamo apportato dei piccoli cambiamenti e ha iniziato a crescere in modo vertiginoso. Me la sono sudata”.
Al Corriere parla anche di Maurizio Costanzo come testimone di nozze. “Quando ci siamo conosciuti, lui era diffidente, mi è stato imposto a Buona Domenica e all’inizio ci chiamavamo col lei. Poi è nato un forte rapporto personale, nonostante le differenze: un giorno mi ha detto che avevamo una riunione alle 7. Io pensavo di sera, ma era al mattino”. E Ilary Blasi? “Assolutamente nessun litigio. Parlano di questo sui social, ma non credo molto ai social”.
Per gioco, fa selfie a torso nudo su Instagram e si dichiara fluido, pur non essendosi mai innamorato di un uomo. “Ho sempre pensato che questa distinzione tra il maschio che non deve chiedere mai e la donna fragile che va salvata non ha senso. Potrei innamorarmi di un uomo o di una donna allo stesso modo, non ho mai avuto preclusioni”.
Alla domanda sulla presunta love story con Valeria Marini, risponde: “A Valeria voglio molto bene, ma ho la memoria corta”.
È sposato da 26 anni con Raffaella Schifino. Ma in questo caso: niente gossip! “Ci sopportiamo a vicenda: ognuno di noi ha più difetti che pregi e per stare insieme bisogna saper apprezzare soprattutto i difetti. La nostra unione non fa notizia, anche se in realtà dovrebbe: due persone che stanno insieme da 26 anni sembra quasi un’impresa straordinaria”.