Il Teatro Manzoni di Roma riapre il 4 maggio con una grande artista, molto amata dal pubblico: Paola Quattrini (nella foto). Entusiasta all’idea di tornare finalmente sul palco, nel rispetto dei protocolli di sicurezza e con le conseguenti misure di distanziamento vigenti, l’attrice porta in scena lo spettacolo “Oggi è già domani”, dal 4 al 23 maggio alle ore 18,30, nel quale veste i panni di Dora Valenti, una casalinga con un marito distratto e due figli assenti. Un omaggio alle donne, alle loro risorse e all’energia con cui affrontano ogni genere di vicissitudini. Paola Quattrini e la sua Dora ci invitano a guardare al domani con speranza, senza rinunciare ai nostri sogni, con una commedia, scritta da Willy Russel nella versione italiana di Jaja Fiastri, che è un vero e proprio cavallo di battaglia per l’attrice. Un piccolo capolavoro, acquistato in America appositamente per lei da Pietro Garinei e che porta la firma della sua ultima regia, con la musica del M° Armando Trovaioli e la canzone interpretata da Serena Autieri.
“Sono felicissima di tornare in scena con Oggi è già domani, che è lo spettacolo ideale per tornare a sognare. Un segnale importante per il teatro, un bagliore di luce dopo tanto buio. Il mio grazie va a Pietro Longhi direttore artistico del Teatro Manzoni e al produttore Pietro Mezzasoma che nonostante le restrizioni, i distanziamenti, la fatica, hanno voluto fortemente dare un segnale di speranza. Un primo, importantissimo passo che sono contenta di poter fare in prima persona, testimoniando questa ri-nascita. Non importa quante persone potranno esserci: io reciterò con lo stesso impegno e con tutta me stessa, come se fossero mille”.
Uno spettacolo, che è essenzialmente un monologo ricco di ironia e spessore, la Quattrinicon la sua grande personalità interpreta Dora Valenti, casalinga cinquantenne con un marito assente, rompiscatole, pretenzioso e distratto e (come se non bastasse) due figli litigiosi ed egoisti che si ricordano di lei solo quando ne hanno bisogno, riflette sulla sua esistenza parlando con l’unico amico fidato: il muro della cucina. Al muro, Dora confida sogni, desideri e felici ricordi, finché un bel giorno, pianta in asso la famiglia ingrata e parte per un’esotica avventura in Grecia. Uno scoglio in riva al mare diventerà il suo nuovo confidente, trasformando il suo oggi, in un bellissimo domani e il grigio in molteplici colori.
“Un piccolo gioiello, dove rappresento almeno una ventina di persone, portando in scena i loro caratteri, le paure, le emozioni. Una bella sfida per uno spettacolo al quale sono molto legata. Oggi il suo significato è ancora più grande e abbraccia, idealmente tutti noi, dopo questo lungo periodo di distanziamento e limitazioni. La speranza, la voglia di rinascita e rivincita di Dora è un po’ anche la nostra e credo non ci sia momento migliore per rappresentarlo”.